"A Somma Vesuviana, dove sono in corso gli scavi argeologici sotto la guida dell’Università di Tokyo e in collaborazione con il Suor Orsola Benincasa di Napoli, è stata portata alla luce una nuova terma risalente ad un periodo antecedente il 79 d.C. ed è una scoperta che va ulteriormente a rafforzare i risultati ottenuti nella campagna di scavo terminata verso la fine del 2023, quando è stata rinvenuta una prima terma sempre antecedente al 79 d.C., una fornace per l’alimentazione, con ogni probabilità, di un quartiere termale.
Nella campagna del 2023, gli archeologi trovarono un deposito di anfore degli anni in cui Augusto viveva e al di sotto di questo deposito furono trovati segni di ambienti ipogei, dunque dei sotterranei, nei quali potevano essere allocati i servizi e uno di questi servizi potrebbe essere ricondotto alla presenza di una terma, di epoca augustea, che serviva ad alimentare energia probabilmente per un quartiere termale certamente non pubblico ma sicuramente privato e allora è chiaro che il sogno di Augusto ricompare.
La fornace scoperta con il rinvenimento di carbone analizzato dall’Università di Tokyo testimonia la presenza di un importante sistema di riscaldamento degli ambienti.
Un sistema che dunque doveva riscaldare una villa importante, un sito importante. Siamo in un territorio che ha valenze magiche. La nuova terma, la seconda portata alla luce, scoperta adesso, andrebbe a confermare questa ipotesi, di un complesso termale antecedente al 79 d.C. e lo scavo sta proseguendo in questo punto. Questa è la terra di Dioniso, la terra del Vesuvio, dove si produceva un vino eccezionale che da questa terra giungeva nel Mondo Antico, fino in India. Leggendo di attestazioni archeologiche, senza il rinvenimento del sito archeologico di Somma Vesuviana, senza la Villa di Somma, si era convinti che dopo l’eruzione del 79 d.C. ci fosse stata una stasi lunga, profonda, per la produzione del vino. Invece lo scavo di Somma ha dimostrato che il vino si è sempre prodotto. Dunque un territorio fertile dalle grandi potenzialità”. Lo ha annunciato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Non c’è alcun dubbio sull’epoca di Augusto. In queste ore, a Somma Vesuviana, è stata portata alla luce una nuova terma antecedente il 79 d.C..
Lo scorso anno venne alla luce un deposito di anfore di epoca augustea e sotto furono trovati ambienti ipogei, una terma che serviva a riscaldare importanti ambienti. Gli indizi spingevano a pensare che esistesse un quartiere termale di epoca augustea. La scoperta di una seconda terma, risalente a queste ultime ore, andrebbe a confermare tale ipotesi.
E lo scavo archeologico sta consolidando ulteriormente il rapporto tra le comunità giapponese e italiana, nello specifico sommese. Presenti allo scavo studenti archeologi giapponesi e campani.
E c’è adesso il chiaro appello del sindaco di Somma Vesuviana, al nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli!
“Personalmente ringrazio la missione archeologica, ringrazio la Soprintendenza che è costantemente presente. Oggi, inizia il G7 della Cultura a Pompei. Pompei dista appena 20 Km da Somma Vesuviana. L’auspicio è che il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, magari anche a margine del G7, possa recarsi in visita al sito archeologico della Villa Augustea. Siamo in presenza di risultati importanti. Parliamo di una realtà che ebbe inizio più di 20 anni fa e che oggi sta arrivando a risultati straordinari in modo ancora più rapido. Il sito archeologico della Villa Augustea, portato alla luce grazie alla missione archeologica internazionale – ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano - che vede alla guida l’Università di Tokyo, è già di grande importanza. Ci sono due stratificazioni geologiche risalenti a ben due eruzioni vulcaniche differenti quali quella del 472 d.C. ma addirittura anche del 79 d.C. e ci sono celle vinarie, ci sono ambienti, affreschi, aree estremamente importanti sulle quali continueranno gli studi. Parliamo di un sito in superficie che è già di 3000 metri e con ogni probabilità ci sarebbero da scavare altri 30.000 metri. Questo sito archeologico rappresenta un patrimonio culturale ma anche una memoria storica che saranno gli elementi basilari per lo sviluppo turistico ed economico di tutto il territorio vesuviano pedemontano, alle pendici del Monte Somma e nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio”.
Scoperte straordinarie!
Quando iniziò lo scavo, a Somma Vesuviana, era perché si favoreggiava sulla villa dove sarebbe morto Augusto. Per due decenni, lo scavo aveva dato risultati diversi ma non meno interessanti. E’ venuta alla luce una villa costruita circa 200 anni dopo la morte di Augusto testimoniando però la continuità di vita su questo territorio . Negli ultimi due anni, però, sono incominciati a venire alla luce tanti segnali estremamente interessanti. L’evidenza archeologica che è venuta a rivelarsi, piano, piano, in due anni di lavoro silenzioso, è che la Villa costruita sul finire del II sec. d.C. ha un precedente in una villa che è stata forse abbandonata, o dismessa, o smontata e comunque scomparsa dalla vita a causa dell’eruzione del 79 d.C. e quindi è ritornata in gioco, in modo prepotente, l’esistenza della Villa Augustea.
In superficie l’epoca del dopo 79 d.C. e in profondità l’epoca augustea. Un sito di grande valenza, quello che sta emergendo sempre più a Somma Vesuviana,a 18 Km da Napoli. E’ il sito che testimonia il passaggio del tempo.
Un sito importante in un territorio importante!
"La Villa appare di fatto come una testimonianza vivace del passato, dei secoli in evo antico, perché la Villa pre 79 è una villa che è stata certamente intaccata dall’eruzione del Vesuvio, ma su questa villa più antica si costruisce la villa che è in superficie. Questa villa in superficie sfida tutti i secoli dell’evo antico. Ci sarà una successiva eruzione, quella del 472 d.C. che comporterà il seppellimento della villa. Dunque questo sito è testimone del passaggio del tempo. Ma il 472 d.C. è il periodo in cui l’Impero Romano, anche formalmente scompare per cedere il posto a quello che è il Mondo post Antico e Altomedievale. Quindi siamo dinanzi alla testimonianza di un fecondo rapporto anche se distruttivo, nell’ambiente naturale tra il territorio e il Vesuvio che di tanto in tanto si risveglia. Dunque abbiamo saputo che questi territori non sono stati mai abbandonati dalla frequentazione umana. L’eccezionalità di questo rinvenimento è anche che capita in un territorio favoloso. Un territorio che secondo me attende di essere risvegliato in termini di valorizzazione turistico – culturale. Lo scavo della Villa di Somma Vesuviana, non avviene nel deserto, ma in un territorio dove noi abbiamo attestazioni culturali di diversissimo tipo, soprattutto culturali perché legate a diverse cronologie. Abbiamo ad esempio il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo, nel cui sottosuolo c’è questo palinsesto di pittura che inizia nell’XI secolo e giunge fino a tutto il XVII secolo con testimonianze eccezionali. Abbiamo il Castello di Lucrezia D’Alagno, abbiamo il grande comparto di Castello nella zona di Montagna, sul Monte Somma. Somma Vesuviana ha una testimonianza unica al mondo che è il Centro Storico, il Casamale.
Credo che il Casamale sia l’unico caso di Terra Murata intatta di epoca Aragonese, un borgo fortificato di epoca aragonese, forse unico esempio di epoca aragonese che abbiamo nella sua integralità. Abbiamo un territorio che magicamente continua ad essere l’attore principale di una serie di eventi legati al mondo della cultura, perché sono attestazioni folcloriche di particolare importanza. Piace ricordare ad esempio la Processione degli Incappucciati del Venerdì Santo, la Festa dei Fuochi sul Monte Somma con la consegna della perteca alla donna amata, la Festa delle Lucerne che è assolutamente unica al mondo. Tutto questo è in un contesto territoriale che produceva e produce ancora oggi uno dei migliori vini al mondo, in un territorio che per una serie di eventi storici, contingenti e curiosi è una delle capitali gastronomiche mondiali ad esempio per il baccalà e stoccafisso. Ci sono tutti gli elementi per uno sviluppo turistico del territorio".