L’autonomia differenziata rischia di inchiodare ancora di più gli enti territoriali del meridione ampliando il divario tra nord e sud. Dal comune di Casoria era già partito lo scorso maggio l’allarme per le possibili incongruenze, con atti concreti.
Il presidente del consiglio comunale di Casoria Andrea Capano scrisse, infatti, ai vertici istituzionali una lettera, a seguito della mozione approvata all’unanimità dall’Assise cittadina lo scorso 12 maggio. La missiva fu inoltrata al presidente della repubblica Sergio Mattarella, al presidente del consiglio Giorgia Meloni, al presidente della camera dei deputati Lorenzo Fontana ed al presidente del Senato Ignazio La Russa.
Capano, facendosi portavoce delle preoccupazioni dell’intero civico consesso, fece presente alle quattro cariche dello Stato “la preoccupazione per i risvolti negativi che il processo di devoluzione avrebbe potuto avere sulla comunità”. Un allarme, comune a tante altre realtà, non recepito al momento del passaggio in Parlamento.
“L’accentramento dei poteri alle Regioni in danno degli enti locali è ormai cosa fatta e questo purtroppo avrà conseguenze gravi soprattutto sulle future generazioni ed in particolare sul nostro Sud” dichiara il presidente del Consiglio Comunale Andrea Capano dopo l’approvazione in senato. “Da garante dell’assemblea mi farò promotore di altre iniziative anche per spiegare ai cittadini quanto tutto ciò inciderà sulla loro vita. Chi fa sacrifici per risanare un Ente merita trasparenza e sostegno, non ostacoli”.
Preoccupato da questa deriva costituzionale anche il primo cittadino Raffaele Bene: “Da sindaco e da membro dell’Anci regionale vivo direttamente tutte le conseguenze che questa riforma sta per portare a gran parte della popolazione italiana e al nostro territorio in particolare. Una visione miope che rischia di chiudere la porta a qualsiasi ipotesi di allineamento della qualità della vita staccando il nostro Sud dall’Europa e dall’Italia. Una secessione sanguinosa sulla pelle dei cittadini”.