Un murales dedicato a Giancarlo Siani a Casoria e firmato da Jorit. È questa la promessa fatta dal sindaco di Casoria Raffaele Bene in occasione dell’iniziativa “Paolo Siani racconta Giancarlo Siani”, il primo di una serie di appuntamenti per educare i giovani alla legalità ed alla lotta alla mafie.
Per la prima iniziativa l’amministrazione comunale ha invitato il deputato Paolo Siani, custode da 38 anni della memoria del fratello Giancarlo.
Un percorso nato sotto la spinta dell’assessore all’avvocatura Roberta Giova e partito con l’incontro, moderato da Giuliana Covella, nella biblioteca comunale tra Siani e gli studenti del liceo Gandhi, guidato dalla dirigente Anna Errichiello. Dopo la visione del film Fortapasc, ragazzi e ragazze dell’istituto hanno dialogato con Paolo Siani sottoponendogli domande sia sulla vita e sul lavoro del fratello, sia sulla camorra e sugli intrecci con gli altri settori della società. L’annuncio del murales è stato salutato con applausi da tutti i presenti.
“Oggi è la prima di una serie di giornate dedicate al tema della legalità e abbiamo voluto iniziare da Paolo Siani.
Il nostro dovere è confrontarci con i più giovani e far comprendere loro che la società migliora con l'impegno e col coraggio, con la forza di cambiare partendo da noi stessi in quanto parte integrante di una comunità. Dobbiamo riscoprire l'importanza dell'impegno civile e non aver paura di metterci in discussione. Giancarlo Siani di questi valori ne è l’emblema e per questo abbiamo incaricato Jorit di realizzare un murales nella nostra Città da dedicare a lui. Una scelta fortemente simbolica ma non solo: sotto l’opera grazie ai QR sarà possibile leggere tutti gli articoli scritti da Giancarlo” ha affermato il sindaco Raffaele.
L’assessore all’avvocatura Roberta Giova è partita da un pensiero di Paolo Siani per accogliere l’uomo che è da sempre “il custode della memoria di Giancarlo ma anche del suo impegno e dei suoi valori. Incontri come questo lasciano tracce profonde in noi e nelle giovani generazioni”.
Tanti i pensieri di Paolo Siani che hanno stimolato il dibattito e l’interazione con gli studenti: “Giancarlo non aveva paura di essere ucciso perchè raccontava i fatti e la verità facendola capire ai suoi lettori. Questa sua pericolosità non era percepita da nessuno a partire da lui, solo dai camorristi che hanno deciso la sua morte. La rabbia per quell'ingiustizia l'ho tramutata nell'impegno di tenere vivo il suo messaggio”.