Si cerca quel video. Quello che ha scatenato l'inferno per Tiziana. Il perito tecnico Testa lo cerca sui cellulari, pc e tablet della ragazza e del suo ex. Ma non solo. Si indaga per capire chi lo ha imesso per primo sul web. Accuse pesanti quelle che la madre della ragazza aveva lanciato contro Sergio, l'ex della 31enne morta suicida per essere diventata, senza volerlo, famosa per quel video privato, piccante, diffuso e diventato virale fino all'inverosimile.
E proprio sull'immissione in rete dei filmati hot si concentrerà l'attenzione del consulente nominato ieri dalla procura di Napoli nord, Carmine Testa, che dovrà analizzare il contenuto delle schede di quattro iPhone sequestrati dai carabinieri di Giugliano in Campania a Sergio, l'ex compagno della ragazza, nella sua casa di Pozzuoli e acquisiti anche nell'abitazione di Mugnano e Casalnuovo di Tiziana. Oltre ai telefoni, nelle mani degli inquirenti della Procura, con a capo Francesco Greco, ci sono anche un tablet, due computer e una macchina fotografica.
Segreti e abitudini della coppia Sergio-Tiziana verranno a galla presto perché la consulenza punta a uno scopo: scoprire se c'è stato lucro, se l'immissione in rete delle immagini di Tiziana abbia avuto un ritorno economico per qualcuno.
A questo punto, la Procura intende capire, ed eventualmente escludere, che uno dei filmini amatoriali sia stato caricato con un processo di invio o trasmissione di un file sulla piattaforma del web da Sergio. Solo successivamente bisognerà scoprire se l’upload sia stato fatto da uno dei quattro indagati dal pm Alessandro Milita della Procura di Napoli, tutti con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Sarebbero stati proprio i quattro ragazzi, indicati da Tiziana nella prima denuncia depositata nel 2015, a ricevere i video finiti in pasto al pubblico di internet nella primavera del 2015. Per ora l'accusa di istigazione al suicidio è ancora a carico di ignoti, ma l'indagine proprio nelle prossime ore potrebbe essere alla svolta.
«Una mia foto intima era arrivata sull'utenza telefonica di un amico del mio fidanzato Sergio, questo amico disse di averla ricevuta da un Pr di Napoli. Da quel momento ho iniziato a cercare i miei video in rete, uno era finito sul sito youporn.com con il titolo "Ragazza cornifica fidanzato a Napoli", un altro su xhamaster come "Coppia di amanti" all'esterno un altro su p.net e lamoglieofferta.com. Navigando in internet ho notato la presenza sui siti pornografici di ben sei miei video. Quanto sta accadendo mi avvicina in maniera veloce a istinti di suicidio». La discesa verso la depressione era iniziata ad aprile del 2015. Tiziana Cantone, la ragazza suicida di 33 anni di Casalnuovo, aveva scoperto di essere diventata una sorta di diva del mondo del porno da un amico, ma contro la sua volontà. Lo aveva scritto nella sua denuncia presentata in Procura a Napoli.
Le immagini erano state inserite sul web in maniera abusiva, senza il consenso di Tiziana, e immesse nel sistema delle piattaforme on-line, dove ancora adesso possono essere letti i commenti ai frame che sono spariti improvvisamente dopo la morte di Tiziana. Non tutti, però. «A distanza di cinque giorni dalla sua morte, un video hard di Tiziana è ancora lì, su Internet e sta ancora facendo guadagnare denaro a chi pubblica le inserzioni pubblicitarie», denuncia l'avvocato Fabio Foglia Manzillo, ex legale della ragazza.