Si chiamava Diego e il suo sogno era diventare un grande calciatore, come il più grande di tutti i tempi, di cui portava orgogliosamente il nome.
Tutti i suoi sogni di adolescente stroncati in maniera tragica da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Aveva solo 14 anni Diego De Vivo e giocava da attaccante nella Cantera napoli, scuola calcio che sorge tra Capodichino e San Pietro a Patierno.
Era una promessa del calcio, Juve e Genoa erano già sulle sue tracce. Solo una settimana fa aveva partecipato con i suoi compagni a una trasferta all'Allianz Training Center di Torino con i pari età della Juventus.
Nelle prossime ore sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte. Intanto parla il cardiologo Nicola Maurea: "Due le cause che possono portare a una morte improvvisa: la sindrome di Brougada e la displasia ventricolare aritmogena, alcune volte non diagnosticabili".
Intanto il presidente regionale della Lega nazionale dilettanti Zigarelli ha disposto un minuto di raccoglimento su tutti i campi della Campania nel ricordo di Diego. Non ancora fissata la data dei funerali che presumibilmente saranno celebrati a inizio settimana prossima.