Scuole sgomberate a Procida dopo la scossa di terremoto di magnitudo 3.6 che si è verificata questa mattina nell'area dei Campi Flegrei con epicentro nel golfo di Pozzuoli. La scossa è stata avvertita distintamente sull'isola e, fa sapere il sindaco Dino Ambrosino, "siccome è avvenuta in orario scolastico le dirigenti hanno subito attivato i protocolli di sicurezza, radunando gli alunni negli spazi aperti. Stiamo per disporre l'ordinanza di chiusura e sgombero delle scuole pubbliche dell'isola, con la necessità di riprendere i bambini e fare tornare a casa anche i giovanissimi". Nel corso della mattinata, aggiunge il sindaco di Procida, "saranno eseguiti in tutti plessi controlli accurati delle condizioni di staticità, a cura della Protezione civile e dei tecnici comunali. Siamo fiduciosi sull'esito, considerato che in questi anni abbiamo realizzato molti interventi di miglioramento sismico alle strutture scolastiche".
Sono 160 i sopralluoghi eseguiti finora, la maggior parte nei comuni di Pozzuoli e Bacoli.
Intanto hanno trascorso la seconda notte fuori casa le famiglie sfrattate a Pozzuoli nella serata di lunedì dopo lo sciame sismico. L'affievolirsi del fenomeno - anche se stamattina si è registrata una nuova scossa alle 8.28 - sta facendo calare la tensione anche se i cittadini chiedono una rapida verifica sulle abitazioni. Pozzuoli vuole riprendere a vivere. Oggi il mercatino rionale di via Fasano, a pochi passi dal porto, è di nuovo affollato. Tema del confronto tra la gente è sempre lo stesso: il bradisismo, e qualcuno accenna ad un confronto su quanto accaduto tra il 1982 ed il 1984, quando ci fu una crisi violenta, con un sollevamento notevole del suolo e il danneggiamento di numerosi edifici tanto che fu necessaria la realizzazione di centinaia di nuovi alloggi nella zona di Monteruscello, quasi al confine con i comuni di Quarto e Giugliano.