Ucciso nel parcheggio del Vulcano Buono: "Dispiace non aver evitato la tragedia"

La nota della direzione del centro commerciale di Nola dove si è verificato l'omicidio

ucciso nel parcheggio del vulcano buono dispiace non aver evitato la tragedia
Nola.  

Potrebbe esserci un banale diverbio per un parcheggio alla base dell'accoltellamento del ventottenne Domenico Esposito, avvenuto oggi pomeriggio a Nola.

"Il drammatico epilogo di quella che sembrerebbe essere una lite per un parcheggio, ci colpisce profondamente. Siamo ancor più impegnati a mettere in campo tutte le possibili procedure per migliorare il controllo e la sicurezza dei nostri clienti in queste aree", scrive in una nota la direzione del Vulcano Buono, il centro commerciale nel cui parcheggio è avvenuto l'omicidio. "Abbiamo immediatamente messo a disposizione delle forze dell'ordine - si legge ancora nel comunicato - i filmati di tutte le telecamere di sicurezza recentemente installate nelle aree parcheggio del centro. La nostra centrale operativa ha potuto rapidamente allertare le forze dell'ordine e il 118 ma nonostante l'arrivo in tempi rapidi dell'ambulanza non si è riusciti a evitare una tragedia". 

Una lite banale finita in tragedia, l'assassino ha confessato 

Un diverbio tra due giovani, le voci che si alzano, il coltello che spunta all'improvviso: quella del 28enne Domenico Esposito è una morte così assurda che neppure il suo assassino reo confesso, una guardia giurata ventenne (di cui non è stato ancora reso noto il nome), ha saputo spiegarne i motivi alla Polizia che lo ha arrestato. I fatti. L'omicidio è avvenuto intorno alle 17.30, nel parcheggio del centro commerciale 'Vulcano Buono' di Nola, popoloso comune della città metropolitana di Napoli. C'è parecchia gente al centro commerciale e sono tanti quelli che fuggono quando si accorgono di quello che è appena successo. Domenico Esposito è a terra, colpito da più fendenti. Perde sangue, viene soccorso e trasportato all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Ma le sue condizioni sono troppo gravi: morirà poco dopo un'ora, intorno alle 19. Nel frattempo, la polizia ha già preso in custodia il suo presunto assassino. E' stato un arresto in flagranza di reato. Pure lui è un giovane, ha solo venti anni. Gli agenti del commissariato di Nola lo hanno bloccato sul posto. Per ricostruire completamente l'accaduto i poliziotti, coordinati dal sostituto procuratore Anna Musso, hanno visionato le immagini del sistema di videosorveglianza, sentito testimoni, a cominciare da quelli che si trovavano insieme alla vittima e al suo aggresssore. L'individuazione dell'assassino è stata immediata. Sta di fatto che il ventenne - custode di una ditta privata incensurato, del quartiere di Secondigliano di Napoli - è stato portato in commissariato ed interrogato: il giovane avrebbe subito confessato. Agli agenti e al pm avrebbe detto di non sapere nemmeno lui cosa gli è preso, come mai è arrivato a compiere quel gesto, quali sono stati i motivi, per quanto 'futili', che lo hanno portato ad accoltellare un altro ragazzo come lui.