Una vera e propria rivoluzione per la sanità pediatrica campana e italiana è in arrivo a Napoli. Sorgerà a Ponticelli, a soli 250 metri dall'Ospedale del Mare, il nuovo Ospedale Santobono, un polo pediatrico all'avanguardia che ambisce a diventare il più grande e qualificato del Paese dal punto di vista scientifico. L'ambizioso progetto, finanziato dalla Regione Campania con un investimento di circa 350 milioni di euro, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente Vincenzo De Luca, che ha illustrato i dettagli di un'iniziativa destinata a segnare una svolta nel settore.
Il nuovo complesso ospedaliero si estenderà su un'area di 85 mila metri quadrati e sarà dotato di circa 450 posti letto, di cui 60 dedicati alla terapia intensiva e subintensiva e 80 per le degenze ordinarie. Ma a rendere unico questo progetto non sono solo i numeri, bensì la sua concezione innovativa che pone al centro non solo la cura del bambino, ma anche il benessere dei genitori e del personale sanitario, integrandosi al contempo con il tessuto sociale del quartiere.
Un elemento distintivo del nuovo Santobono sarà la sua torre di cinque piani interamente dedicata alla ricerca scientifica. Questo spazio all'avanguardia mira a trasformare l'ospedale in un polo di riferimento internazionale per lo studio e la sperimentazione nel campo delle patologie pediatriche. "Questo ospedale diventerà sempre più un centro di ricerca avanzata, di sperimentazione. Cercheremo di essere all'avanguardia nel mondo dal punto di vista della risposta scientifica alle patologie pediatriche", ha dichiarato con enfasi il presidente De Luca, sottolineando la forte ambizione scientifica che anima il progetto.
Parallelamente all'eccellenza nella ricerca, il nuovo Santobono sarà caratterizzato da una forte attenzione all'umanizzazione degli spazi e dei servizi. Come ha spiegato il direttore generale del Santobono Pausilipon, Rodolfo Conenna, il complesso ospedaliero ospiterà "tanti spazi di umanizzazione", pensati per rendere più accogliente e serena l'esperienza ospedaliera per i piccoli pazienti e le loro famiglie. Tra questi spiccano una fattoria didattica, orti urbani, un centro multimediale e un auditorium, tutti aperti al quartiere, creando un ponte tra la struttura sanitaria e la comunità circostante.
Anche le stanze dedicate ai pazienti sono state concepite con un'attenzione particolare al comfort e alla flessibilità. La maggior parte saranno singole, garantendo maggiore privacy e tranquillità, ma saranno comunque progettate per poter ospitare, all'occorrenza, due pazienti. Un'ulteriore innovazione riguarda il supporto ai genitori dei bambini ricoverati. "Creeremo spazi in cui il genitore del bambino ricoverato potrà fare smart working e continuare la sua attività lavorativa", ha annunciato Conenna, riconoscendo l'importanza di conciliare la cura del figlio con le esigenze professionali.
L'attenzione al benessere non si ferma ai pazienti e alle loro famiglie, ma si estende anche al personale sanitario, vero motore dell'ospedale. "Realizzeremo anche un asilo nido e un centro anziani", ha aggiunto il direttore generale, evidenziando come la direzione sia consapevole delle esigenze dei propri dipendenti, in gran parte donne, e voglia offrire loro un supporto concreto nella gestione dei figli e dei genitori anziani.
Il concept architettonico del nuovo Santobono si ispira in larga misura all'Hospital del Mar di Barcellona, progettato dall'architetto Albert De Pineda, che ha firmato anche il progetto del polo pediatrico napoletano. Un elemento distintivo sarà la terrazza verde che sovrasterà l'ospedale. "Creeremo una copertura verde praticabile. L'ospedale sarà aperto verso l'esterno e accogliente verso l'interno", ha spiegato il maestro di progettazione di strutture sanitarie, sottolineando la volontà di creare un ambiente curativo armonioso e integrato con la natura.
"Non è una fiction", ha tenuto a rimarcare Conenna, sottolineando la concretezza del progetto e l'impegno della Regione nel portarlo a termine. Un concetto ribadito anche da Stefano Capolongo, professore Ordinario di Hospital Design e Urban Health e direttore del Dipartimento Architettura del Politecnico di Milano: "Siamo qui per ridisegnare il sistema sanitario del nostro paese e quello della Campania. Vogliamo che questo progetto sia il prototipo di un ospedale che sappia guardare al futuro. Ecco perché il nuovo Santobono sarà altamente performante in tutto il suo ciclo di vita". Capolongo ha inoltre evidenziato come questo sia "il primo ospedale in cui riusciamo ad applicare le linee guida che l'Oms dà in tutta l'Unione europea", confermando l'approccio all'avanguardia che caratterizza l'iniziativa.
Per quanto riguarda la tempistica, il presidente De Luca ha annunciato che nei prossimi mesi si procederà a passo spedito per completare i lavori entro tre anni. "A brevissimo partirà la conferenza di servizi per ottenere tutti i pareri - ha spiegato -, per l'estate contiamo di fare la gara d'appalto per chi dovrà realizzare il progetto esecutivo. Per l'autunno contiamo di cominciare i lavori: si lavorerà su triplo turno, cioè anche di notte, inseriremo l'obbligo nel capitolato di impresa. L'obiettivo è realizzare in due anni e mezzo questo polo pediatrico che sarà il più grande d'Italia e per tanti versi anche il più qualificato dal punto di vista scientifico".
E De Lucaè intervenuto anche sul fronte dazi? "Dobbiamo sapere che ci sarà un problema con i dazi Usa. Noi valutiamo che per quello che riguarda i principali flussi di esportazione della Regione Campania negli Stati Uniti, avremo un danno di mezzo miliardo di euro. In modo particolare - spiega De Luca - l'effetto sarà sull'agroalimentare e sul settore farmaceutico. E quindi dobbiamo sapere che potremo subire dei colpi anche rilevanti. Credo che si debba aprire in ogni caso una trattativa con gli Stati Uniti, in cui ovviamente i personaggi non sono particolarmente affidabili. Io guardo al modo di presentarsi di Trump e di un altro squinternato che è Musk, uomo pieno di soldi ma non molto equilibrato per quello che mi riguarda, e quindi sappiamo che sono interlocutori difficili. Però dobbiamo aprire in ogni caso una trattativa, se le cose trovano un punto di equilibrio andiamo avanti, altrimenti dovremo imboccare una strada che non è mai gradevole, quella delle ritorsioni nei dazi. Ma non credo che sia una strada che porti molto lontano, quindi ci auguriamo che anche per i problemi che ci saranno prima o poi negli Stati Uniti America, dove avranno un aumento dei prezzi al consumo, ci possa essere una posizione maggiormente equilibrata anche del Governo americano".