Medici di famiglia: 222 incarichi vacanti a Napoli

L'allarme del segretario regionale dello Smi Giovanni Senese

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Medici di famiglia, 222 incarichi vacanti Il segretario regionale dello Smi, Giovanni Senese, preoccupato dopo il report sull’assegnazione delle posizioni in Campania...

Napoli.  

 A Napoli, si stanno verificando gravi problematiche riguardanti l'assistenza primaria ai cittadini, a causa dei pensionamenti dei medici di medicina generale e della crescente difficoltà nel coprire i posti vacanti nelle zone meno servite della regione.

A lanciare l'allarme è Giovanni Senese, Segretario Regionale dello Smi Campania, in seguito alla pubblicazione del report del 2024 sull'assegnazione degli incarichi vacanti nel settore dell'assistenza primaria.

Il dato preoccupante è che ben 222 incarichi vacanti di assistenza primaria rimangono scoperti per il ciclo di scelta del 2024, creando un vuoto assistenziale ingente e compromettendo la qualità dell'assistenza sanitaria offerta ai cittadini campani.

I pensionamenti dei medici anziani non trovano giovani professionisti pronti a subentrare, a causa di un sistema formativo che non garantisce un adeguato ricambio generazionale nel campo medico. Questa carenza di nuovi medici di famiglia mette a rischio la continuità dell'assistenza, esponendo i pazienti a possibili disagi e ritardi nella cura delle proprie patologie. Il problema si estende anche al contesto nazionale, con lo Smi che solleva la questione a livello nazionale chiedendo l'istituzione di una scuola di specializzazione per i medici di medicina generale, al fine di contrastare la carenza di personale medico nell'assistenza primaria.

La situazione critica evidenziata da questo report delinea uno scenario cupo per il futuro dell'assistenza sanitaria a Napoli e in Campania, richiamando l'attenzione sulle politiche sanitarie adottate negli ultimi anni che hanno imposto limiti alle assunzioni di personale medico e sanitario.

Per salvaguardare l'accesso all'assistenza medica a tutti i cittadini napoletani e coprire le zone meno servite di medici, è essenziale un intervento urgente da parte delle istituzioni pubbliche. È necessario che il Governo e la Regione investano nella medicina di prossimità, promuovendo politiche incentrate sull'attrazione e la formazione di giovani professionisti nel settore della medicina generale.

In un contesto in cui la medicina di prossimità rischia di scomparire, è cruciale convocare il Comitato permanente regionale dell'accordo collettivo nazionale della medicina generale per individuare misure e incentivi regionali finalizzati a sostenere la professione medica e contrastare gli effetti dell'Autonomia Differenziata.

In conclusione, affrontare la crisi nell'assistenza primaria a Napoli e in Campania richiede un impegno congiunto e risoluto da parte delle istituzioni e degli operatori del settore. Garantire un'adeguata assistenza medica a tutti i cittadini è un obiettivo prioritario che deve essere affrontato con determinazione e tempestività per preservare la salute e il benessere della popolazione locale.