Pazienti legati. I medici: "A volte è necessario. No a giudizi sommari"

I presidenti di ordine dei medici e infermieri: "Aspettare che la verità venga fuori"

pazienti legati i medici a volte e necessario no a giudizi sommari
Napoli.  

«Ci sono casi nei quali, purtroppo, è essenziale contenere i pazienti per garantire la loro stessa salute. Ciò non significa che non possano essere stati commessi errori o anche omissioni, ma a giudicarlo sarà chi ha il compito di farlo. L'Asl ha prontamente avviato un'indagine interna e giungere a conclusioni ancor prima di aver completato l'accertamento dei fatti non è il modo corretto di procedere. Gettare la croce addosso a medici e infermieri sin da subito potrà solo esacerbare gli animi e creare il presupposto per nuove aggressioni».

Lo dicono il presidente dell'Ordine dei Medici di NAPOLI , Bruno Zuccarelli, e il presidente dell'Ordine delle professioni Infermieristiche, Teresa Rea, in merito ai pazienti legati ai letti in alcuni ospedali di NAPOLI . «Più pericolosa di una bugia è una "quasi verità": una versione della verità che presa nella prospettiva in cui viene proposta appare inoppugnabile. È evidente che scomporre la realtà in "bene" e "male" è un modo da sempre usato per rendere semplice la comprensione di ciò è invece è molto complesso, ma il mondo e le faccende umane non possono essere ridotte in bianco o nero, bene e maschio, giusto e sbagliato. Farlo significa proporre una narrazione distorta ed è molto pericolosa, soprattutto in una sanità che vive il suo momento più difficile».

Zuccarelli e Rea sottolineano che sarebbe giusto evitare processi mediatici. «Bisogna aspettare che la verità emerga nella sua piena complessità prima di giudicare, prima di gettare la croce addosso a qualcuno senza alcuna certezza. Farlo - proseguono Zuccarelli e Rea - significa invece metterci un bersaglio dietro la schiena. Tanto vale dire a chi ha l'abitudine di alzare le mani contro medici e infermieri: "accomodatevi, pestateli! Siete autorizzati, perché questi sono quelli che legano i pazienti ai letti». «Scandali, polemiche, accuse: sono il pane quotidiano di chi si nutre della rabbia e del giudicare l'altro E noi, di fronte a questa dinamica, vogliamo chiederci: a chi giova tutto questo?» I due presidenti ricordano come il tema della contenzione dei pazienti sia delicato, molto doloroso, e proprio per questo non può essere banalizzato