L’agricoltura della Campania lancia la sfida ai cambiamenti climatici

L'asse fra la Regione e aziende targate Coldiretti

l agricoltura della campania lancia la sfida ai cambiamenti climatici

In primo piano i settori agricoli con un focus sull’olivicolo...

Napoli.  

La salute delle aziende agricole della Regione Campania ai tempi dei cambiamenti climatici. L’impatto sulla produzione e sui risultati economici è stato al centro di un pomeriggio di studio ospitato dalla sede regionale di Coldiretti.
 
L’evento, organizzato da Psr & Innovazione Campania, è stato moderato dal coordinatore Umberto Comentale ed ha visto la partecipazione di consulenti, esperti ed amministratori coinvolti un ampio dibattito sui tematiche di sviluppo ed economia.
 
In primo piano i settori agricoli con un focus sull’olivicolo. Tante le sfide proposte dai cambiamenti climatici e le opportunità che arrivano da fondi e progetti. “In primo piano ci deve essere sempre il reddito delle aziende agricole e la qualità dei loro prodotti. Per questo è importante non essere miopi davanti alle soluzioni necessarie per non essere vittime dei cambiamenti climatici” ha sottolineato Umberto Comentale. Dal prossimo autunno cominceranno gli interventi previsti dal Piano Olivicolo Regionale per il quale sono stati stanziati 30 milioni di euro.
 
Antonio De Cristoforo che ha offerto numerosi spunti di riflessione mentre il direttore generale delle politiche agricole, alimentari e forestali della Campania Mariella Passari ha approfondito soprattutto le tematiche relative ai finanziamenti.
 
“Durante il Covid - spiega Passari- abbiamo messo a sistema tutto quello che arrivava dal mondo della ricerca. In quel tempo i risultati si sono avuti perché tutti gli attori della ricerca hanno remato nella stessa direzione”. L’attenzione si sposta sulla crisi climatica in atto: “La crisi climatica c’è e dobbiamo agire tempestivamente per non diventarne vittime.

La Campania è famosa per le sue eccellenze e il suo paesaggio e non dobbiamo disperdere le risorse del piano 2023-2027.

Ci dobbiamo concentrare perché il fattore tempo è fondamentale per utilizzare al meglio ciò che è disponibile. Nell’ultimo quinquennio l’agricoltura ha perso 420 milioni. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione per affrontare la complessità e pensare come salvare le colture che ci hanno fatto grandi e che raccontano la nostra storia agroalimentare”.

Occorre un piano nazionale per il ripristino dell’ecosistema e questo deve essere previsto già nella prossima programmazione per non lasciare nessuno indietro.
 
Tante le grida d’allarme raccolte dall’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo presente all’evento: “La logica ci insegna che dobbiamo assicurare a tutti di poter lavorare con continuità, dandogli una mano a sostenere la propria attività. Una prassi che in Paesi come gli Usa è consolidata ma che invece in Europa non arriva. Oltreoceano l’80% delle risorse sono spese a garanzia del reddito. Questa è una battaglia che taglia i ponti con il passato e con la quale dobbiamo insistere”.
 
Il ripopolamento delle aree interne, la lotta ai cinghiali e il reddito anche nell’intervento conclusivo affidato al presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli: “Momenti di confronto come questo sono anche momenti di crescita. Creare un filo diretto fra chi produce e chi amministra consente di accorciare le distanze ed evitare gli errori del passato”.