Marinosci: "Il covid è feroce anche con i bambini. Vanno vaccinati senza indugi"

Il dirigente della rianimazione del Santobono: 11enne salvo, ma abbiamo temuto il peggio

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Napoli.  

La buona notizia è arrivata solo ieri, dopo un mese di attese e paure. E’ fuori pericolo ed è stato estubato l’11enne ricoverato al Santobono Pausilipon di Napoli in gravi condizioni, dopo aver contratto il covid. “Questo bambino ha sviluppato i sintomi più feroci dell’infezione da covid. Raccomando a tutti i genitori di non esitare nel vaccinare i propri figli. Quella della vaccinazione estesa anche ai più piccoli dai 5 agli 11 anni è l'unica strada da percorrere. Come padre e come medico posso dirvi che assistere un paziente così giovane e vederlo intubato, alle prese con una malattia così feroce è davvero doloroso”. Così il dirigente medico dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva pediatrica dell’ospedale pediatrico napoletano, Geremia Zito Marinosci. In ospedale il ragazzino ci era finito lo scorso 8 novembre e per due lunghe settimane ha lottato per la vita, nel reparto di terapia intensiva pediatrica, guidato dal dottore Geremia Zito Marinosci. Grazie ai sanitari del Santobono e alla consulenza specialistica del Monaldi Cotugno il piccolo è stato estubato e ora respira autonomamente. Ieri il piccolo ha festeggiato il suo compleanno in corsia, un compleanno speciale che ha avuto il sapore della rinascita. “Il paziente migliora giorno dopo giorno - racconta il dirigente Medico, il professore Marinosci -. Respira da solo è vigile e a breve, finalmente, ci sarà anche la possibilità di farlo stare insieme ai suoi genitori”.

Dottore, per quanti giorni è stata necessaria la sedazione del paziente?

“Per due settimane. Il grado insufficienza respirazione era molto severo. Il piccolo presentava un quadro clinico davvero critico, che ha imposto procedure straordinarie e immediate per salvare il piccolo”.

Cosa è accaduto all’arrivo in ospedale del piccolo?

“E' arrivato al pronto soccorso in condizioni serie con febbre alta, raffreddore e difficiltà respiratorie. Nei giorni successivi un improvviso peggioramento del quadro clinico generale ha richiesto l’intubazione orotracheale e la ventilazione meccanica invasiva”. 

Sono sempre più numerosi i casi di bambini positivi al coronavirus. Situazioni cliniche che, in alcuni casi come questa, sono molto serie. Si avvicina il 16 dicembre e dunque l’avvio della campagna vaccinale per i bimbi dai 5 a 11 anni. Cosa consiglia?

“Non si deve tentennare, indugiare. I dati parlano chiaro. La strategia vaccinale è l’unica arma che abbiamo per combattere contro il covid. I bambini contagiati sono sempre più numerosi. Fortunatamente casi così gravi come quello dell’11enne tra i bambini sono pochi. Ma in queste sacche di popolazione così giovani il virus, è innegabile, continua a circolare e i rischi sono altissimi”.

Qual era il quarto clinico del piccolo?

“Ci siamo trovati di fronte un quadro clinico gravissimo. L’unidicenne presentava tutte le stimmate patologiche di una infezione delle vie respiratorie covid correlata, come se fosse un adulto. E’ stato necessario sistemare il paziente a pancia in giù per sottoporlo ad una ventilazione prona, ad elevato impatto di ventilazione meccanica per sostenere le funzioni vitali. Sono situazioni drammatiche, che vorremmo evitare in futuro. Per questo invitiamo tutti i genitori a far vaccinare con fiducia i propri figli, senza esitare”.

Come esperto cosa ha pensato in queste lunghe settimane?

“Abbiamo ragionato con i colleghi sul fatto che il caso di questo ragazzino ha segnato, in un certo senso, un cambiameto radicale nell'evoluzione di questa malattia. Fino ad oggi non abbiamo fronteggiato casi così violenti di covid, non c’era stata una espressione così feroce della malattia su un bambino. Credetemi, su questo piccolo il coronavirus si è espresso in tutta la sua violenza. Quindi, ripeto, l’unica raccomandazione che posso fare è quella di procedere tutti spediti in questa nuova fase della campagna vaccinale per fermare la pandemia”.

Dottore, avete altri casi in reparto così gravi?

“Al Santobono fortunatamente non abbiamo altri bimbi in rianimazione. Ci sono altri piccoli ricoverati ma non in condizioni così gravi. C’è da dire che siamo alle prese con una altra emergenza: quella del virus sinciziale. Siamo nel pieno di un'epidemia di virus respiratori, tra cui il virus sinciziale – questo virus ha portato una pressione sul pronto soccorso molto importante. Molti di questi virus danno sintomi anche severi che necessitano ricovero".