Gli ultimi anni, anche a causa della pandemia e dei lockdown, hanno sicuramente rappresentato un momento di cambiamento per tanti aspetti della vita quotidiana, tra i quali anche le abitudini a tavola. Il 55% dei napoletani, infatti, dichiara di aver modificato il proprio stile alimentare negli ultimi dodici mesi; e se per il 16% la nuova dieta risulta essere meno sana ed equilibrata, per il 49% si è trattato di un miglioramento delle proprie abitudini alimentari.
Lo rileva l’Osservatorio Sanità di UniSalute realizzato con Nomisma, per indagare le abitudini degli italiani – e dei napoletani in particolare - in ambito di salute e prevenzione. Ma come è cambiato l’approccio dei napoletani nei confronti del cibo nell’ultimo anno? Quasi uno su due (49%) afferma di prestare maggiore attenzione alla qualità del cibo che mangia.
Nello specifico molti puntano su alimenti più sani: il 45% dei partenopei dichiara infatti di aver iniziato a mangiare più ortaggi con l’inizio della pandemia. In generale, forse grazie anche alla diffusione dello smart-working e di stili di vita meno frenetici, i napoletani hanno potuto mangiare in maniera più regolare: non è un caso che il 49% dichiari di avere sfruttato l’ultimo anno per migliorare la propria organizzazione dei pasti, permettendosi una pausa pranzo a casa, rinunciando invece a panini o qualcosa di veloce (e calorico) proprio dei giorni passati in ufficio. L’attenzione al cibo è strettamente correlata al benessere, e i napoletani lo sanno bene visto che il 40% vede nel controllo dell’alimentazione un modo per mantenersi in salute.
Al mangiar sano l’87% dei napoletani collega la possibilità di curare o prevenire problemi di peso, mentre l’80% vede nelle abitudini a tavola validi strumenti per tenere sotto controllo i valori delsangue (come i trigliceridi e il colesterolo). Oltre due napoletanisu tre (71%)stanno attenti a cosa mettono nel piatto per evitare di avere problemi di diabete, mentre il 72% conta di poter prevenire problemi cardiaci e di circolazione attraverso la dieta.
Napoletani più in forma e con meno problemi di peso quindi? Purtroppo non tutti. Nonostante nuove abitudini alimentari più virtuose, persistono gli ormai noti problemi con la bilancia: un napoletano su cinque (22%), infatti, dichiara di essere ingrassato rispetto al periodo precedente al lockdown: un aumento di peso che si è attestato, mediamente, intorno ai 6 chili. Se infatti il lockdown ha portato gli abitanti del Golfo a riflettere sulla propria dieta, è anche vero che ha di fatto impedito a molti di praticare attività motoria e sportiva con continuità.
Come è emerso in una precedente indagine dell’Osservatorio, durante il lockdown è cresciuta la quota di napoletani inattivi dal punto di vista motorio (36%), dato che sicuramente ha impattato sulla “linea” di molti napoletani, che dovranno impegnarsi per trovare il giusto equilibrio tra movimento e cura dell’alimentazione, per uscire da questo periodo complicato in uno stato di forma ottimale.