Israele ha iniziato l'evacuazione di parti della popolazione civile di Rafah, nel sud di Gaza, in vista di operazioni contro Hamas, mentre l'esercito israeliano ha diffuso una infografica e invitato i palestinesi a raggiungere una "zona umanitaria allargata" nella Striscia di Gaza. Israele ha annunciato nelle ultime ore che il valico di frontiera di Kerem Shalom resterà chiuso dopo che un razzo lanciato domenica da Gaza è caduto nelle vicinanze, uccidendo tre soldati; e proseguono i combattimenti tra Israele e Hamas continuano, con 16 persone uccise in attacchi israeliani su Rafah.
Nella notte, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin ha parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dei negoziati in corso sugli ostaggi, degli sforzi di assistenza umanitaria e della situazione a Rafah. Gli sforzi per una tregua nella Striscia di Gaza sono bloccati, un'impasse da cui i mediatori internazionali dovranno cercare di uscire nel corso di un "incontro di emergenza" in programma in Qatar. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito domenica sera che Israele non può "accettare" le richieste del movimento islamico, che chiede un cessate il fuoco definitivo nel territorio palestinese come prerequisito per qualsiasi accordo, in particolare sul rilascio degli ostaggi.
L'offerta dei paesi mediatori - Qatar, Egitto e Stati Uniti -, presentata ad Hamas alla fine di aprile, prevede infatti una tregua associata alla liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti da Israele.
L'ordine di Israele di evacuare Rafah rappresenta una "pericolosa escalation che avra' delle conseguenze". Lo ha riferito a Reuters un funzionario di Hamas. L'esercito israeliano ha lanciato un appello ai residenti e agli sfollati affinche' evacuino i quartieri orientali di Rafah e si dirigano verso quella che sostengono essere una "zona umanitaria ampliata" nel sud di Gaza. L'Idf ha affermato che l'operazione e' di "portata limitata" per uno spostamento di circa 100.000 persone.
"Quello che sta succedendo a Gaza è un segno che indicherà la via da seguire". Lo ha affermato la guida suprema dell'Iran, Ali Kahemeni, aggiungendo che "i brutali attacchi su Gaza dei sionisti e la loro oppressione e, nello stesso tempo, la resistenza del popolo di Gaza lasceranno un grande segno nella storia". Il leader iraniano si è chiesto se "il regime sionista avesse avuto la forza, il coraggio per comportarsi in modo così barbaro" se non ci fosse stato l'aiuto degli Stati Uniti per Israele. "Riteniamo che non sia possibile trattare in modo gentile con il complice e il sostenitore dell'omicidio", ha detto Khamenei.