Una vicenda drammatica emerge nel cuore della devastazione: una donna è stata salvata dai volontari dopo tre giorni intrappolata in un sottopassaggio, mentre continuano i soccorsi e la conta dei danni.
A Benetússer, cittadina a sud di Valencia, una donna è stata miracolosamente salvata dopo tre giorni bloccata nella sua auto, travolta dall’alluvione che ha messo in ginocchio l’intera Comunità Valenciana. La sua voce, stremata e debole, è stata avvertita dai volontari della Protezione Civile che stavano lavorando per liberare un sottopassaggio stracolmo di veicoli accatastati.
Il salvataggio in extremis
La notizia del salvataggio è stata confermata dal capo della Protezione Civile, Martín Pérez, che ha comunicato l’accaduto ai circa 400 volontari riuniti presso il padiglione di Moncada, centro operativo per le operazioni di soccorso. La donna, il cui nome non è stato rivelato, era rimasta bloccata mentre attraversava il sottopassaggio in auto, senza riuscire a fuggire dalla forza dell’acqua che l’ha sorpresa e schiacciata contro altre vetture trasportate dall’alluvione. Per tre lunghi giorni, ha lottato tra disperazione e speranza, in condizioni estreme di fame e disidratazione.
Una tragedia evitata grazie al coraggio dei volontari
Durante le operazioni di sgombero delle auto nel sottopassaggio, uno dei volontari ha sentito grida deboli provenire dall’interno di un’auto. Immediatamente, è stato dato l’allarme, e i soccorritori si sono mobilitati per raggiungere e liberare la donna, estratta finalmente in stato di choc ma viva. "È stata una corsa contro il tempo – ha dichiarato uno dei soccorritori – abbiamo pensato che fosse troppo tardi, ma è stata una fortuna in mezzo alla tragedia".
Le conseguenze devastanti dell’alluvione sulla Comunità Valenciana
L’ondata di maltempo che ha investito la Comunità Valenciana ha colpito particolarmente la zona sud, dove diversi fiumi sono esondati, allagando strade e abitazioni. A Benetússer, i sottopassaggi sono diventati trappole mortali per chi non è riuscito a mettersi in salvo in tempo, e le automobili sono state spostate dall’acqua come fossero giocattoli. Oltre ai gravi danni materiali, l’alluvione ha causato disagi enormi e lasciato migliaia di persone isolate.
Il capo della Protezione Civile, Martín Pérez, ha espresso gratitudine per il coraggio e la dedizione dei volontari, ricordando che le operazioni di recupero e pulizia richiederanno ancora molti giorni di lavoro. Al momento, l’allerta rimane alta, e le autorità hanno esortato la popolazione a prestare la massima cautela negli spostamenti, vista la possibilità di nuove piogge.
La solidarietà della città e il sollievo per il salvataggio
Benetússer, come gran parte della Comunità Valenciana, è in ginocchio ma non si arrende. Gli abitanti della cittadina hanno accolto con sollievo e commozione la notizia del salvataggio della donna. "In mezzo a tanta devastazione, è stato un miracolo," ha detto una residente, evidenziando lo spirito solidale e il sacrificio di tutti i volontari impegnati nei soccorsi.
L'orrore nel parcheggio trasformatosi in un cimitero
È così che i sommozzatori della UME, l’Unità Militare d’Emergenza spagnola, descrivono lo scenario apocalittico del parcheggio sotterraneo dell’enorme centro commerciale Bonaire, ad Aldaya, vicino a Valencia. Completamente allagato dopo l’alluvione, quel parcheggio con 5.700 posti auto è diventato una trappola letale. Martedì pomeriggio, mentre l’acqua invadeva l’area, centinaia di persone si trovavano tra i negozi, i ristoranti e i cinema del centro commerciale, attirati anche dall'offerta di parcheggio gratuito e senza limiti di tempo, come riportato sul sito del Bonaire.
Il livello dell’acqua è salito rapidamente fino a tre metri, sommergendo l’intera area di sosta. Secondo fonti dei soccorsi, il numero delle vittime potrebbe essere “incalcolabile”, e ad oggi resta sconosciuto il numero esatto delle persone che potrebbero essere rimaste intrappolate nel parcheggio. Questo luogo è diventato uno dei punti più critici e preoccupanti per i soccorritori in azione in tutta la Spagna, come sottolineato dai media locali.