Marquez: «Immagini terribili, eticamente sbagliato correre a Valencia il Gp»

«L'unica opzione giustificabile sarebbe devolvere il ricavato alle famiglie che hanno perso tutto»

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«Ho visto le immagini del circuito e tra una settimana i camion dovrebbero entrare in quella strada»

"Sono immagini terrificanti. Siamo lontani, ma lo abbiamo seguito da vicino e fa molto male. Ovviamente ci si domanda 'Ci sarà un Gp lì?'. Per me sarebbe un errore parlarne quando ci sono persone senza casa, abbiamo perso molti spagnoli, abbiamo perso vite umane, dobbiamo stanziare per quelle persone, tutte le risorse che abbiamo nel nostro Paese. Le altre cose, eventi, sportivi e non, restano completamente in secondo piano e le risorse vanno destinate lì". Così Marc Marquez, in merito all'alluvione che ha colpito Valencia e la Spagna negli ultimi giorni. L'otto volte iridato a Sepang ha deciso di parlare solo di questo argomento, e non di sport e del Gp della Malesia.

"Come pilota spagnolo mi piacerebbe fare un Gran Premio in Spagna e ancor di più in uno dei circuiti che mi piacciono di più. Ma la prima cosa è aiutare tutte le persone che sono rimaste senza casa, che in questo momento non hanno un tetto sopra la testa, cibo", ha aggiunto Marquez e ha chiarito che gareggiare lì, adesso, "per me sarebbe un errore, eticamente parlando".

"L'unica opzione per cui avrebbe senso fare il Gran Premio di Valencia è destinare tutto il ricavato a quelle famiglie. Quando dico tutto il ricavato è quello. Ma rimane sullo sfondo perché ci sono famiglie senza casa, che hanno perso parenti. Ho visto le immagini del circuito e tra una settimana i camion dovrebbero entrare in quella strada, che è completamente distrutta. Per me, se ci fosse la possibilità di raccogliere tanti soldi per tutte quelle famiglie, avrebbe un senso", ha concluso Marquez.

Anche Jorge Martin si ascrive alla lunga lista di piloti che non vogliono correre a Valencia.