Sono sei i capi d'imputazione di cui e' stato ufficialmente accusato Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram, dalla procura di Parigi. Ieri pomeriggio Durov e' stato interrogato da due magistrati che, secondo un comunicato stampa del procuratore di Parigi Laure Beccuau, lo hanno incriminato dopo diverse ore di interrogatorio per i reati di: "rifiuto di comunicare le informazioni necessarie alle intercettazioni autorizzate dalla legge", complicita' in vari crimini perpetrati attraverso l'utilizzo dell'app di messaggistica istantanea - traffico di stupefacenti; reati su minori; frode; e riciclaggio di denaro - e "fornitura di servizi di crittografia volti a garantire funzioni di riservatezza senza dichiarazione conforme". Durov e' stato anche rilasciato in seguito al pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro ma gli e' proibito lasciare la Francia e dovra' effettuare una registrazione presso una stazione di polizia francese due volte a settimana.
Parlando alla stampa presso il tribunale di Parigi, il suo avvocato David-Olivier Kaminski ha stimato che "e' del tutto assurdo pensare che il gestore di un social network possa essere coinvolto in atti criminali che non lo riguardano, ne' direttamente ne' indirettamente". Tuttavia, nel comunicato stampa, la procura di Parigi spiega che Telegram "compare in molteplici fascicoli relativi a diversi reati (pedocriminalita', tratta, odio online)" e mostra una "quasi totale assenza di risposta da parte di Telegram alle richieste legali", denunciate al pubblico ministero "in particolare dall'Ufficio nazionale per i minori (Ofmin)". Secondo il pubblico ministero, "consultati, altri servizi investigativi e procure francesi, nonche' diversi partner di Eurojust, in particolare belgi, tutti hanno condiviso la stessa osservazione", il che ha convinto la procura ad aprire un'indagine "sulla "possibile responsabilita' penale dei dirigenti di questo servizio di messaggistica nella commissione di questi reati".
Durov e' stato arrestato all'aeroporto Le Bourget di Parigi lo scorso 24 agosto. Secondo la Procura di Parigi e' stato arrestato per la mancanza di attivita' di moderazione sulla sua app di messaggistica istantanea, cosi' come per non aver collaborato nella lotta al traffico di droga e nella diffusione di contenuti pedopornografici. L'arresto e' avvenuto "come parte di un'inchiesta giudiziaria aperta l'8 luglio", ha spiegato la Procura.
In base al primo comunicato rilasciato dalla Procura di Parigi lo scorso 26 agosto, nei confronti di Durov pendono 12 capi d'accusa di cui sei al momento gli sono stati effettivamente contestati. Il primo riguarda il reato di favoreggiamento in relazione alla "gestione di una piattaforma online per consentire una transazione illegale da parte di una banda organizzata". Il secondo si riferisce al "rifiuto di comunicare o fornire, su richiesta delle autorita' autorizzate, le informazioni documenti necessari per effettuare e utilizzare le intercettazioni autorizzate dalla legge". Il terzo e quarto dei capi d'accusa riguardano la complicita' in relazione al "possesso di un'immagine di un minore di natura pedo-pornografica" e la "distribuzione, l'offerta o la messa a disposizione organizzata di un'immagine pornografica di un minore". Il quinto si riferisce al traffico di stupefacenti, mentre il sesto e' relativo al trasferimento "senza un motivo legittimo di attrezzature, strumenti, programmi o dati progettati o adattati per compromettere o accedere al funzionamento di un sistema automatico di elaborazione dati".
Il settimo reato di cui e' imputato il fondatore di Telegram, riguarda la sua presunta complicita' in una "frode organizzata", mentre l'ottavo lo vedrebbe colpevole di "associazione a delinquere finalizzata a commettere un reato o un illecito punibile con cinque anni di reclusione". Il nono capo d'imputazione riguarda il "riciclaggio" dei proventi derivanti da reati compiuti "da una banda organizzata", mentre il decimo e' relativo alla "fornitura di servizi di crittologia per garantire la riservatezza senza dichiarazione di conformita'". Le ultime due accuse mosse dalle autorita' giudiziarie francesi contro Durov riguardano la "fornitura" e "l'importazione" di uno "strumento crittografico che non fornisce esclusivamente funzioni di autenticazione o di controllo dell'integrita' senza dichiarazione preventiva".