Regno Unito, i laburisti asfaltano i Tory e aprono una nuova stagione politica

Keir Starmer nuovo primo ministro con una maggioranza di 410 seggio

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L'atteso trionfo del Labour è arrivato e il Regno Unito vira a sinistra. Stando all'exit poll diffuso alla chiusura delle urne, è una vittoria a valanga quella che il partito laburista ha ottenuto nelle elezioni generali britanniche. Se questi primi dati verranno confermati, Keir Starmer diventerà il nuovo primo ministro con una maggioranza schiacciante di 410 seggi, di gran lunga al di sopra della soglia necessaria ad avere una maggioranza alla Camera dei Comuni, composta da 650 seggi. Finisce dunque un periodo di 14 anni dei conservatori al potere.

Alla valanga Labour fa infatti da contraltare una sconfitta storica dei Tory del premier uscente Rishi Sunak, che stando all'exit poll si fermeranno a 131 seggi, il peggior risultato in due secoli di storia del partito. Il verdetto nel Regno Unito va complessivamente in controtendenza con i recenti spostamenti elettorali verso destra in Europa, l'ultimo esempio in Francia, ma la formazione del veterano della destra Nigel Farage, che ha fatto irruzione nella corsa puntando sul sentimento anti-migranti sotto la bandiera del "riprendiamoci il nostro Paese", potrebbe ottenere 13 seggi. Secondo Sky News, più di quanti si attendessero i sondaggi. È un elettorato stanco quello che è andato alle urne.

Il Regno Unito ha vissuto una serie di anni turbolenti - in parte causati dai conservatori e in parte no - che hanno reso molti elettori pessimisti sul futuro del Paese: l'uscita del Regno Unito dall'Ue, seguita dalla pandemia Covid-19 e dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha messo a dura prova l'economia, mentre le feste in lockdown tenute dall'allora primo ministro Boris Johnson e dal suo staff hanno causato una rabbia diffusa. Liz Truss, succeduta a Bojo, ha ulteriormente scosso l'economia con un pacchetto di drastici tagli fiscali ed è rimasta in carica per soli 49 giorni. Per molti elettori però la mancanza di fiducia non ha riguardato solo il partito al governo, ma i politici in generale.

È in questa breccia che si è lanciato il veterano della destra Farage. Ma in un contesto piuttosto volatile e di rabbia contro il sistema, anche altri partiti più piccoli sono stati premiati. È il caso dei LibDem di Ed Davey, che secondo l'exit poll si sono piazzati al terzo posto e dovrebbero ottenee 61 seggi.

"Sembra che questo sarà il nostro miglior risultato da una generazione", ha commentato il leader dei liberaldemocratici, "sembra che abbiamo ottenuto più seggi che in ogni elezione generale negli ultimi 100 anni".

Non è andata bene invece per Partito Nazionale Scozzese (Snp), che vedrà il suo numero di deputati scendere a 10 (alle ultime elezioni generali ne aveva ottenuti 48).

Il Partito Verde d'Inghilterra e Galles dovrebbe raddoppiare il suo numero di deputati, passando a 2, mentre Plaid Cymru dovrebbe ottenere 4 deputati."A tutti coloro che hanno fatto campagna per il Labour in queste elezioni, a tutti coloro che hanno votato per noi e hanno riposto la loro fiducia nel nostro Partito Laburista cambiato - grazie", è stato il commento a caldo affidato da Starmer a un post su X.

Scelto come leader del Labour per sostituire il socialista Jeremy Corbyn (candidato in questa tornata come indipendente), Starmer ha ricostruito il partito avvicinandolo al centro e si è proposto come alternativa istituzionale e rassicurante ai Tory, riuscendo a portare il suo partito al potere meno di 5 anni dopo aver subito la peggior sconfitta da quasi un secolo.

Dal campo Tory il primo a commentare è stato il ministro per il Lavoro e le pensioni Mel Stride: "è un momento molto difficile per il Partito conservatore", ha detto.I laburisti non hanno entusiasmato con le loro promesse di far crescere l'economia fiacca, investire nelle infrastrutture e fare del Regno Unito una "superpotenza dell'energia pulita", ma nulla è andato storto nella loro campagna elettorale e il partito ha ottenuto il sostegno di ampie fasce della comunità imprenditoriale e l'appoggio di giornali tradizionalmente conservatori, tra cui il tabloid Sun, di proprietà di Rupert Murdoch, che ha elogiato Starmer per "aver riportato il suo partito al centro della politica britannica".

La campagna dei Tory, invece, è stata macchiata da diverse gaffe: il 6 giugno Sunak era tornato a casa in anticipo dalle commemorazioni in Francia per l'80esimo anniversario dell'invasione dello sbarco in Normandia, il D-Day, perdendosi la cerimonia insieme al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e al presidente francese Emmanuel Macron e scatenando una bufera.

Diversi conservatori vicini a Sunak sono stati poi indagati dall'autorità di regolamentazione del gioco d'azzardo perché sospettati di avere usato informazioni privilegiate per scommettere sulla data delle elezioni prima che venisse annunciata.Tutto ciò ha reso più difficile per Sunak scrollarsi di dosso la macchia del caos politico e della cattiva gestione che si è addensata sul partito dopo il 'partygate' di Boris Johnson.