Respinto il ricorso di Djokovic, sarà espulso dall’Australia

Non potrà quindi prendere parte agli Australian Open

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Dopo undici giorni di battaglie legali, termina la 'telenovelà con Novak Djokovic protagonista. Il fuoriclasse serbo dovrà tornare in patria e non potrà giocare l'Australian Open 2022. Questo il verdetto della Federal Court per il ricorso contro la seconda cancellazione del visto del serbo, stavolta decisa dal ministro per l'immigrazione Alex Hawke che ha esercitato il suo potere personale previsto dal Migration Act del 1958. 'Nolè, non vaccinato contro il Covid-19 ma in possesso di un'esenzione per avvenuta malattia lo scorso 16 dicembre, aveva ammesso anche degli errori sui suoi spostamenti nelle due settimane antecedenti il suo sbarco a Melbourne, compresa la decisione di non rinunciare, nonostante la positività, ad un'intervista a L'Equipe il 18 dicembre. "Sono estremamente deluso dalla decisione della Corte di respingere il ricorso contro la decisione del ministro (Hawke, ndr) di revocare il mio visto, per cui non potrò rimanere in Australia e giocare l'Australian Open - ha dichiarato Djokovic in una nota - Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti per il mio rimpatrio - ha aggiunto il campione di Belgrado - Mi spiace che tutta l'attenzione sia stata su di me nelle ultime settimane, spero che adesso possiamo tutti concentrarci sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare il meglio ai giocatori, agli ufficiali, allo staff, ai volontari e ai tifosi". "Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, gli amici, il mio team, i miei sostenitori e i miei connazionali serbi per il vostro continuo supporto. Mi avete dato grande forza", ha concluso 'Nolè, che nel tabellone del primo Slam stagionale sarà sostituito dal 'ripescatò Salvatore Caruso.
(ITALPRESS).