Salvini, sentenza Open Arms: comunque vada, ne uscirà martire o vincitore

Il giorno più lungo del ministro dei Trasporti, a Palermo per rispondere del sequestro di migranti

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La sentenza attesa per le 18. I giudici sono già entrati in camera di consiglio

Per Matteo Salvini, qualunque sia la decisione dei giudici del tribunale di Palermo questo pomeriggio alle 18, questo sarà un giorno da vivere alla grande. Nel caso venisse accolta la richiesta di condanna a sei anni di reclusione per sequestro di persona, si trasformerebbe in un martire della magistratura politicizzata e un paladino della difesa dei confini di Stato. Carburante pubblicitario che farà impallidire "la bestia", la macchina social che ai tempi del debolissimo governo Conte lo aveva condotto al delirio del Papete e dei "pieni poteri".

Venisse assolto, avrebbe in ogni caso affrontato la magistratura "comunista", battendola in punta di diritto. Tutto il governo, Meloni in testa, avrebbe nuovo importante spunto per "comunicare" quale primo pericolo dell'Italia la "difesa dei propri confini". E la veemenza mostrata sul centro in Albania che "...funzionerà, funzionerà, fun-zio-ne-rà dovessi dedicarmi ogni giorni da qui alla fine del governo, perché io voglio combattere la mafia..." da parte della Presidente del Consiglio vivrà di altra luce riflessa. La politica fatta di spot, "ganci social", reel acchiappa clic, post recitati nell'aula della Camera dei Deputati o del Senato.

In ogni caso, per chi volesse entrare nei dettagli, ecco la sintesi delle tappe dell'inchiesta e del processo Open Arms a carico Matteo Salvini:

Agosto 2019: La vicenda Open Arms

1-10 agosto: La nave Open Arms soccorre in tre operazioni 147 migranti (inclusi 27 minori). Viene negato il "porto sicuro" da Roma, invocando il Decreto Sicurezza Bis.
9 agosto: Open Arms presenta un esposto, segnalando la presenza di minori vulnerabili. A bordo giunge anche Richard Gere per portare aiuti.
12 agosto: Il Tribunale per i Minorenni di Palermo stabilisce l'illegittimità del respingimento dei minori.
13 agosto: Il Tar del Lazio sospende il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, ma il porto sicuro non viene assegnato.
16 agosto: Open Arms presenta un esposto per omissione di atti d’ufficio. Le condizioni a bordo peggiorano: 13 persone si gettano in mare.
20 agosto: Il procuratore Luigi Patronaggio ordina lo sbarco immediato per gravi violazioni umanitarie. La nave attracca a Lampedusa con 83 persone.

Avvio dell’inchiesta (novembre 2019)

La Procura di Agrigento indaga Salvini per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.
Il Tribunale dei Ministri ravvisa la natura "amministrativa" della condotta di Salvini, non "politica", e avvia la procedura.

Iter parlamentare e rinvio a giudizio

Febbraio 2020: Il Tribunale dei Ministri chiede al Senato l’autorizzazione a procedere.
Luglio 2020: Il Senato autorizza il processo.
Gennaio 2021: Salvini viene rinviato a giudizio. L'accusa è di aver agito in violazione delle norme nazionali e internazionali sui diritti umani.

Processo a Palermo

Testimoniano membri dell’equipaggio di Open Arms, naufraghi, medici, ex ministri (Elisabetta Trenta, Danilo Toninelli) e il premier Giuseppe Conte, che attribuisce la responsabilità esclusiva a Salvini. Emergono prove come il carteggio tra Conte e Salvini, in cui il premier sollecitava lo sbarco dei minori.

13 settembre 2024: La Procura chiede 6 anni di carcere per Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
18 ottobre 2024: La difesa, guidata da Giulia Bongiorno, sostiene la legittimità politica delle azioni di Salvini, accusando Open Arms di forzare la mano.
La sentenza è attesa per questa sera.