"Dal 2022 mi aspetto chiaramente delle vittorie, dei risultati importanti perchè abbiamo grandi atleti. Allo stesso tempo mi aspetto però una stagione di esperimenti e di prove, perchè è l'unico anno 'libero' dalla qualificazione olimpica: possiamo fare dei test e mettere alla prova alcuni giovani, alcune nuove leve, in vista di Parigi". Al termine di un anno "complicato dal Covid", il presidente della Federazione italiana scherma Paolo Azzi guarda avanti con fiducia.
L'Olimpiade di Tokyo ha regalato alla Fis cinque medaglie, "una più di Rio 2016, un bottino sicuramente positivo - ha ricordato il numero uno della Fis in un'intervista all'Italpress - Ci è mancato l'oro, questo ci è dispiaciuto e ha un po' appannato i nostri risultati. In qualche caso sono arrivati anche apprezzamenti ingenerosi, ma noi siamo subito ripartiti. La stagione della Coppa del mondo è iniziata in modo positivo, una vittoria di Alice Volpi e altri podi. Nel 2022 mi aspetto altri successi ma vogliamo anche valorizzare i nostri giovani".
Dopo l'Olimpiade giapponese il nuovo compito è stato affidato a tre nuovi responsabilità d'arma: Stefano Cerioni per il fioretto, Luigi Tarantino per la sciabola e Dario Chiadò per la spada. "Da loro mi aspetto che si riprenda il percorso interrotto dal Covid - ha spiegato Azzi - Già avevamo giovani che in condizioni normali avrebbero potuto giocarsi il posto in squadra a Tokyo ma non hanno potuto farlo, ora dobbiamo rimetterli in gioco e in concorrenza con i senatori. I nostri atleti di punta non sono particolarmente in là con gli anni, ma bisogna creare un clima di competizione positiva da cui dovranno poi uscire i convocati per Parigi 2024".
A livello politico, invece, Azzi farà sentire la voce dell'Italia come componente del Comitato esecutivo della federazione internazionale. "La nostra presenza nella Fie è importante - ha sottolineato il presidente della Fis - Cercherò di dare il mio contributo per mantenere alta la considerazione che la nostra scherma ha nel mondo coltivando la politica del presidente Scarso di collaborazione e rapporto con tanti paesi, anche emergenti. E poi abbiamo la sfida dei Mondiali di Milano 2023, un impegno difficile, ma noi ci teniamo a fare bella figura ancora una volta". (Italpress)