"Nessuno mi restituirà questi dieci anni ma è inutile piangersi addosso, ora devo guardare avanti". Beppe Signori torna a parlare della radiazione per una vicenda di scommesse giunta recentemente all'epilogo con l'assoluzione e la relativa riabilitazione da parte del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. "Sono stati dieci anni difficili - sottolinea l'ex attaccante di Lazio, Sampdoria e Bologna ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport', su Rai Radio 1 - ma, come è nel mio carattere, sono sempre stato abituato a lottare sino alla fine. Non mi piaceva rimanere nel grigio di una prescrizione, ho preferito andare avanti: doveva essere nero o bianco. Alla fine è stato bianco e sono molto felice: cercherò ovviamente di recuperare questi dieci anni da adesso in poi". Circa le persone che gli sono state vicino in questo lungo periodo, il vice-campione del mondo con la Nazionale nel 1994 sottolinea: "Chi sapevo che sarebbe stato con me c'è stato, chi potevo immaginare mi avrebbe voltato le spalle, lo ha fatto. E' stata una selezione naturale".
Signori, contrario al 'campionato spezzatinò ("Così si perde la passione dei tifosi"), si sofferma anche sul più che probabile approdo sulla panchina della Lazio di Maurizio Sarri: "Credo sia un allenatore che abbia dimostrato di saper lavorare bene con le piccole come l'Empoli e di poter vincere lo scudetto con la Juventus. Ha le caratteristiche per essere un vincente". L'ex punta lombarda, in chiave Euro2020, punta su Immobile e su una Nazionale che può anche arrivare sino in fondo: "Le condizioni e le qualità ci sono, dopo degli anni bui con Mancini si sta aprendo un ciclo. L'Italia potrà andare lontano: possiamo essere protagonisti all'Europeo". Infine, sul suo futuro: "Cosa mi piacerebbe fare? Dieci anni fa ho conseguito il patentino Uefa Pro e mi manca l'odore dell'erba. Pur sapendo le difficoltà che hanno i tecnici più esperti nel trovare un posto, allenare è il mio prossimo obiettivo". (Italpress)