"Ci prendiamo le nostre responsabilità: vinciamo da nove anni, è normale che su di noi ci sia pressione. Considero però il Milan ancora la squadra da battere, perchè è in testa alla classifica". Così il tecnico della Juventus, Andrea Pirlo, alla vigilia del match casalingo con il Sassuolo che arriva quattro giorni dopo la vittoria in casa del Milan. "Affrontiamo un'ottima squadra che gioca insieme da tanto tempo, l'allenatore è molto bravo nella costruzione del gioco. Sarà una gara difficile, non dovremo permettere loro di uscire sulla pressione".
Pirlo torna sulla partita di mercoledì scorso per richiamare all'attenzione i suoi. "A Milano è stata una vittoria importante, in un momento importante: se però non vinciamo domani, sarà servita a poco - spiega l'allenatore bianconero -. Dobbiamo avere la stessa voglia di fare risultato chiunque sia l'avversario, per poi vedere a che punto saremo ad aprile".
Tornando al Sassuolo, Pirlo si sofferma sul suo collega alla guida dei neroverdi. "Ho un bel rapporto con De Zerbi, bresciano come me e mio coetaneo: ha fatto un bel percorso, ci siamo sentiti spesso, facciamo bei discorsi di calcio. Ci sono allenatori giovani e bravi anche all'estero, ognuno fa il suo percorso", ha spiegato Pirlo che in settimana ha dovuto fare i conti con le positività al Covid di Alex Sandro, Cuadrado e De Ligt. "Le positività ci condizionano, come condizionano chiunque. Ma pensiamo ad andare avanti, i problemi sono altri".
Pirlo poi si sofferma su un giocatore decisivo nella vittoria di mercoledì in casa della capolista. "Non sono stupito. Conoscevo le qualità di Chiesa, ho voluto io Federico. Può migliorare ancora tanto, è giovane, è un 'prototipo' di grande campione, deve costruirsi partita per partita, la prestazione di San Siro deve essere un punto di partenza", ha aggiunto Pirlo che sulle condizioni del suo esterno dice: "Ha avuto un problema all'anca e ha chiesto di uscire, ma è recuperato". (Italpress)