La politica è medicina sociale

Non si parte dalla volontà di difendere un modello di società

la politica e medicina sociale

Attraverso l’informazione politica,giornalistica e televisiva, del nostro Paese abbiamo un’immagine confusa, un Paese che non sa da dove viene nè dove va. A seconda del momento politico, appare solido, debole, camorristico, senza ideali, estremista e sovranista. Noto differenze tra gli informatori: quelli politici esistono per essere partigiani, quelli di opinione si sforzano di spiegare la nascita dei dati che espongono, mentre quelli nati per criticare, alimentano gli inciuci e le offese. Una comunità, per essere credibile, dovrebbe curare tutti gli aspetti della vita e tutte le esigenze dei gruppi sociali. I nostri padri nobili a questo miravano. Ci sono voluti secoli per arrivare a livelli sociali democratici. La storia ci ricorda quando il territorio e l’economia appartenevano ai Re, ai Principi, ai Conti, ai Marchesi e ai Baroni e il popolo non aveva potere. Grazie a personaggi sensibili, che riuscirono ad organizzare le masse, iniziò un processo, che portò alla Democrazia, e, poi, attraverso diverse esperienze, alla Repubblica.

I processi, però, non sono mai lineari. Tra quelli, che lottavano per il riscatto delle masse, c’era sempre chi cercava di sostituirsi ai vecchi padroni, conservando la ricchezza e mettendo l’arroganza al posto della signorilità e la furbizia al posto dell’intelligenza (Berlusconi).

Con l’evoluzione dei rapporti tra i popoli e con le scoperte tecnologiche aumentò la produttività e il potere degli operatori economici. La società, nella quale questo processo esplose, all’inizio dell’800, fu la Sicilia, dove “gli uomini d’onore” presero il posto e le proprietà dei Nobili. Nelle altre parti d’Italia furono i borghesi a creare un’economia basata sulla utilizzazione dei beni.

Sensibilità politiche crearono i Partiti, per i quali l’economia doveva rispettare i diritti dei lavoratori, che, a loro volta, rispettavano i doveri. Arrivò la Repubblica e iniziò un periodo di prosperità, benessere e vera democrazia. Dopo mezzo secolo di sviluppo della società, il fordismo e il Taylorismo dell’impero economico americano, trovarono utili idioti, in Centro America, come in Cile, e assassinarono Allende, e in Italia, dove smantellarono la politica economica craxiana, per istaurare una falsa scienza economica, con la triade Banche-Assicurazioni-Finanza, che nel giro pochi decenni ha ucciso il potere della classe lavoratrice. Un esempio: le banche licenziano dipendenti e chiudono Agenzie, mentre assumono consulenti. Con questa decisione, le Banche eliminano i loro rischi e riducono i costi, trasferendoli a “chi chiede consulenza”.

La logica speculativa si è estesa agli altri settori, come commercio,professioni, sport, art e cultura. Ciò ha trasformato una società trasparente, come quella degli anni ’50 –’80 del secolo scorso, in una società corrotta, ingiusta, pericolosa e inumana.

Le strade, le abitazioni e i luoghi pubblici sono diventati quasi campi di battaglia. Una volta esistevano associazioni per ogni gruppo sociale, che aiutavano i Partiti a sostenere la difesa di interessi vitali delle persone.

Sindacati, associazioni di categoria, anche a difesa di cultura e di Religione. Il Vaticano era molto presente nella difesa dei suoi valori, con effetti tranquillizzanti nelle società. Adesso, non si parte dalla volontà di difendere un modello di società, ma dall’esigenza di apparire difensori di particolari. Il risultato è una politica approssimativa. Meno male che negli ultimi mesi sono state partorite buone intuizioni, come l’importanza di rapporti con Arabia, Iran, Sael e Nord Africa.

A tal fine dovrebbe servire il Piano Mattei. Perciò, sbaglia chi parla del Meridione ancora come una zona sventurata, bisognosa di essere assistita. Speriamo, che la presbiopia politica e l’interesse del Popolo prevalgano sulle stupidità di esibizionisti e di personaggi in cerca d’autore.