"Il decreto 25 novembre 2024 del Ministero della Salute, formulato di concerto con il Mef, entrato in vigore il 30 dicembre 2024, ha aggiornato il Nomenclatore delle prestazioni di assistenza specialistica, ambulatoriale e protesica dei nuovi Lea. Con la comprensibile e giusta necessità di introdurre nel nostro sistema sanitario nuove prestazioni si è reso necessario aggiornare il nomenclatore tariffario. Quello introdotto, che il precedente ministro non era riuscito ad emanare, presenta una serie di criticità formali e sostanziali che sta procurando enormi difficoltà alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e, soprattutto, alla popolazione".
La preoccupazione da parte del docente universitario Leone Melillo:
"C’è confusione sia nella nomenclatura, sia nella codificazione delle prestazioni. I medici di base hanno difficoltà a prescrivere appropriate prestazioni. I laboratori sono impossibilitati ad eseguire esami che presentano tariffe inferiori al reale costo, a volte addirittura al costo del solo reagente. Migliaia di posti di lavoro si perderanno.
Il pericolo di creare le condizioni di un arretramento tecnologico e qualitativo di tutto il settore è ineluttabile.
Il ministro ha rimediato consentendo alle Regioni di intervenire con integrazioni. Qualcuna ha già provveduto, altre, forse per motivi politici, per mettere in difficoltà il ministero non lo faranno.
Questo comporterà un‘ulteriore discriminazione tra le Regioni, creando nuovi ostacoli all’autonomia regionale. Solo un intervento del Ministero potrà evitare una emarginazione dei cittadini delle Regioni più povere.
Si sa che le difficoltà, per il Ministero della Salute, sono reali ed enormi per la insufficienza delle risorse necessarie ad affrontare un fabbisogno di prestazioni in enorme crescita sia per l’aumentare dell’età della popolazione, sia per lo sviluppo scientifico e tecnologico del settore.
Pensare, però, di poterle affrontare solo con Tetti di Spesa e con Diminuzione delle tariffe significa creare un’implosione di tutto il sistema. È necessario rivedere tutto il Servizio Sanitario Nazionale iniziando dalle strutture vecchie, fatiscenti e diseconomiche".