Le Comunali sono state rinviate a data da definire tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Ma le grandi manovre stanno gia' impegnando partiti e coalizioni, alla ricerca dei candidati da schierare nelle principali citta' interessate al voto: Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. I risultati, al momento, languono, fatta eccezione per la Capitale, dove pero' e' saltata l'alleanza tra M5s e Pd, col rischio di un effetto domino sugli altri Comuni. In alto mare si trova anche il centrodestra, che fatica a mettere un punto fermo sul suo scacchiere (in caldo c'e' solo il nome dell'imprenditore Paolo Damilano a Torino), deve fare i conti con il rifiuto di Gabriele Albertini a Milano, ma puo' contare sulla solidita' di un'alleanza destinata, salvo imprevisti, a presentarsi unita ovunque. C'e' ancora tempo, del resto, per definire gli accordi in attesa di capire gli sviluppi sul fronte avversario. Le dinamiche politiche di quanto accaduto a Roma, col il M5s che appoggia la sindaca uscente Virginia Raggi, e il Pd che fara' le primarie il 20 giugno puntando tutto sull'ex ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, potrebbero lasciare il segno.
Tant'e' che a Torino i due alleati non solo hanno deciso di correre divisi, ma il M5s minaccia pure di non sostenere al ballottaggio il vincitore delle primarie dem. Prospettiva al momento esclusa nella Capitale, anche se sul tappetto della trattativa fallita sono rimaste non poche macerie. Lo strappo si e' consumato negli ultimi giorni, quando il leader in pectore del M5s, Giuseppe Conte, ha ufficialmente dato la benedizione a Raggi, gelando i tentativi fin li' compiuti nel Pd di convincere Nicola Zingaretti, presidente del Lazio, a correre per il Campidoglio senza perdere l'appoggio dei pentastellati in Regione. La contromossa del Nazareno non si e' fatta attendere, con l'immediata candidatura di Gualtieri che potrebbe ottenere al ballottaggio i voti del M5s. Almeno sulla carta, perche' lo scenario e' ancora molto incerto. Oltre all'esito delle primarie (corsa a cinque, con l'ultimo ingresso di Stefano Fassina per Leu), bisognera' vedere non solo chi schierera' il centrodestra (Guido Bertolaso continua a sottrarsi) ma anche quale sara' il piazzamento di Carlo Calenda, in pista da ottobre col sostegno dei renziani.
A Bologna, invece, la candidata di Iv Isabella Conti correra' alle primarie del 13 giugno ma, se sara' lei a vincere sullo sfidante del Pd, il M5s andra' da solo. L'alleanza giallo-rossa potrebbe tenere a Napoli, anche se il nome del presidente della Camera, Roberto Fico, perde quota dopo lo strappo romano, in favore dell'ex ministro Gaetano Manfredi. Per Milano, l'unica certezza finora e' la ricandidatura dell'uscente Giuseppe Sala.
(ITALPRESS).