Ormai, è diventato normale prendere un particolare e utilizzarlo come arma politica, bloccando l’interesse per gli altri aspetti della vita sociale. Per rafforzare l’effetto, si cerca uno Stato, nel quale ciò che si propone già esiste, senza confrontare le condizioni generali.
Il RdC e il salario minimo sono gli esempi più recenti. Nessun partito dimostra interesse per gli aumenti del prezzo dei carburanti; per la rata da pagare per prestiti a tasso variabile, che è quasi raddoppiata (per un prestito trentennale di150.000 euro, la rata mensile è passata da 482 a 795 euro); per il comportamento dei gestori della distribuzione delle energie, che variano unilateralmente le condizioni; per la Sanità privata, che sta sconfiggendo quella pubblica; per la riduzione della produzione manifatturiera e industriale; per l’aumento della insicurezza sociale; ecc.
Un altro canale di inquinamento mentale sono le informazioni quotidiane sulle condizioni economiche. Il valore dell’inflazione e la tendenza del PIL vengono presentati come elementi illuminanti per capire le condizioni sociali e le tendenze dell’economia. E, le persone, trasformate in “docili robot”, come afferma Charles Wright Mills, ripetono affermazioni distribuite dalla televisione.
La variazione del PIL è la sommatoria dei risultati dei vari settori economici, per cui se il suo incremento è dell’2% e alcuni settori crescono di una percentuale superiore, ci devono essere altri settori che decrescono. Il Banco Bpm, nel primo semestre 2023 ha raggiunto un utile di 624 milioni, più 77,9% rispetto allo stesso periodo del 2022, la Bper, utile di 2,6 miliardi, più 96,7% rispetto al 2022.
Ciò significa che altri settori, come agricoltura, manifattura e industria hanno avuto una decrescita. Se cresce l’economia virtuale, mentre decresce quella reale aumentano i poveri e i disagi sociali. La politica, a tutti i livelli, dovrebbe capire che ciò deriva dal fatto che importiamo prodotti agricoli, industriali e manifatturieri.
Basta vedere quanti negozi cinesi esistono in giro, quanto frumento e quanta frutta si importa. Intanto, vasti territori agricoli sono abbandonati e moltissime imprese manifatturiere si sono trasferite nei Paesi dell’Est. Invece di vedere come fare per eliminare queste diseconomie, le forze politiche cercano di imitare i capponi di Renzo.
C’è un’altra considerazione da fare. I settori che producono utili crescenti, come Banche, Assicurazioni, Finanziarie e Industrie farmaceutiche, hanno un potere tale da dominare le forze politiche. Perciò, la crescita dei loro utili avviene a danno delle persone, delle famiglie e degli altri settori.
Analogamente, si parla dell’inflazione, come un nemico, mentre è l’effetto di una politica, interna e estera, idiota e serva dei poteri economici occidentali. Non si prendono decisioni per invogliare i giovani a creare imprese produttrici di beni di prima necessità, come quelle agricole. Si afferma che l’inflazione è influenzata dall’aumento dei costi delle energie e dei prodotti agricoli che importiamo dall’est Europa e in particolare dalla Russia. La politica, diventando ridicola, diede il consenso all’imposizione delle sanzioni contro la Russia, che aveva invaso l’Ucraina, non prevedendo la sua naturale reazione.
All’aumento del costo delle importazioni si aggiunge quello, che viene deciso dai padroni del mercato. Questi comportamenti fanno crescere l’inflazione . La politica non fa niente per bloccare comportamenti egoistici, che fanno aumentare i problemi delle famiglie e la povertà.
Intanto, gli ingenui continuano a considerare l’inflazione causa del disagio, senza capire che essa è effetto della mancanza di controlli sui vari passaggi commerciali, causata dall’ infantilismo della nostra politica.
Purtroppo, non possiamo non essere pessimisti.