“C’è un vuoto normativo pericoloso relativo alla cassa integrazione, da riempire subito con un provvedimento urgente senza aspettare la conversione in Parlamento del nuovo decreto, perchè altrimenti a fine marzo ci sarà una settimana in cui le aziende non potranno licenziare e i lavoratori non saranno coperti dalla Cig, creando un danno economico sia per le imprese sia per i dipendenti”. E’ l’allarme lanciato da Conflavoro PMI dopo l’entrata in vigore del DL Sostegni, che prevede il prolungamento degli ammortizzatori sociali con decorrenza dal 1° aprile.
“Il problema – sottolinea il presidente di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco – è grave perchè migliaia di aziende sono in cassa integrazione continua da mesi ed esauriranno prima del 31 marzo le 12 settimane di Cig o integrazione salariale ulteriori concesse dalla legge di Bilancio e da utilizzare entro quella data. Quindi con il 26 marzo, scadenza delle 12 settimane se utilizzate in continuità, si ritroveranno a non poter licenziare e a dover gestire, senza alcun sostegno, i propri dipendenti che non riceveranno la nuova tranche della cassa prima del 1° aprile”.
“Abbiamo quindi inviato una richiesta urgente al premier Draghi, al ministro Orlando e ai sottosegretari al Lavoro Nisini e Accoto per un provvedimento che permetta la continuità di cassa a tutte queste aziende anche per gli ultimi giorni di marzo, chiedendo che possano anticipare la richiesta di una settimana rispetto alla tabella di marcia del DL Sostegni. Inoltre – conclude il presidente di Conflavoro PMI – abbiamo chiesto che non ci sia obbligo di iscrizione ai Fondi di solidarietà, come ad esempio a FSBA che lo richiede per permettere alla aziende artigiane di fare domanda di Cig, poichè la questione è stata ampiamente chiarita dal Tar che ha ritenuto illegittimo questo obbligo”.
(ITALPRESS).