Dramma carceri, Di Giacomo: "Si continua a brancolare ancora nel buio"

"Ristrutturazione di ex caserme militari e celle container è solo uno spreco di denaro"

dramma carceri di giacomo si continua a brancolare ancora nel buio

Il sovraffollamento in alcuni istituti è superiore al 130% per cento della disponibilità reale...

“La nuova idea del Ministro Nordio che passa, disinvoltamente, dalla ristrutturazione di ex caserme militari alle celle container è solo uno spreco di denaro perché oltre 80 milioni di euro potrebbero garantire appena 380 posti-cella che corrisponde più o meno al numero di ingressi in carcere di nuovi detenuti ogni mese. E poi: dopo le rivolte e devastazioni che solo nell’ultima settimana hanno causato danni per 1,5-2 milioni di euro sarebbe ancora più pesante oltre che facile incendiare celle-container”.

Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria che aggiunge: “il cosiddetto piano di edilizia carceraria è purtroppo l’ennesima e triste prova che per affrontare il sovraffollamento e lo stillicidio dei suicidi si brancola nel buio.

Si ricorre a soluzioni estemporanee tanto per dare un segnale di voler fare qualcosa ma di fatto - dice Di Giacomo - i problemi resteranno gli stessi soprattutto quelli del sovraffollamento che in alcuni istituti è superiore al 130 per cento della disponibilità reale. Evidentemente e a riprova dello stato confusionale esistente anche la strada delle ex caserme è stata abbandonata in fretta, mentre i soldi (36 milioni) per l’operazione del “carcere” in Albania sono stati trovati dal Governo con grande rapidità”.

Per Di Giacomo, inoltre, “anche la scelta della localizzazione delle celle container ad Alba, Milano e Biella, L’Aquila, Reggio Emilia e Voghera; Frosinone, Palmi e Agrigento non risponde ad una logica precisa quanto piuttosto all’individuazione di situazioni che non si discostano molto da quelle di tanti altri istituti, senza dunque avere una mappa aggiornata degli istituti, anche per minori, di maggiore emergenza sovraffollamento. Tra l’altro in caso di ampliamento della capienza negli istituti per i detenuti al 41-bis non si tiene in alcun modo conto che in questi istituti necessitano più agenti per una migliore e continua sorveglianza. Tutta l’edilizia penitenziaria - dice ancora il segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria – ha bisogno di un piano di interventi a breve e medio termine con priorità alle assunzioni di nuovo personale penitenziario per garantire il rispetto del regolamento carcerario “calpestato” dalle continue aggressioni e violenze agli agenti e di assistenza psicologia e sanitaria se realmente si vuole mettere fine ai suicidi di detenuti, già 26 dall’inizio dell’anno”