Ventesimo suicidio dall'inizio dell'anno nelle carceri: tragedia a Foggia

Lo rivela in una nota Pasquale Montesano segretario generale aggiunto Osapp

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E' una carneficina

Tragedia nel carcere di via delle Casermette a Foggia. Un uomo recluso dalla giornata di domenica con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, intorno alle 17 di oggi 18 marzo, si è tolto la vita impiccandosi alla finestra delle sbarre del bagno.

Era stato sistemato, con difficoltà, in un camerone del reparto infermeria insieme ad altri sette detenuti mentre la stanza poteva contenerne non più di quattro". Una persona tranquilla, estranea a contesti criminali, secondo quanto i poliziotti avrebbero riferito ai sindacati. Nulla che facesse presagire un finale così tragico. 

Si tratta del 20esimo detenuto che dall’inizio dell’anno si è tolto la vita, cui bisogna aggiungere un operatore. Il carcere, lungi dall’essere strumento di recupero e risocializzazione nell’alveo dell’art. 27 della Costituzione, è ormai luogo di morte e di sofferenze atroci, per detenuti e lavoratori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria che vedono svilito e mortificato il proprio diuturno sacrificio.

E' quanto dichiara Pasquale Montesano Segretario Generale Aggiunto Osapp

"Anche a Foggia  la situazione complessiva risente del grave sovraffollamento generale e della straordinaria penuria di agenti della Polizia penitenziaria ,stimata una carenza  di 150 unita , del resto a livello nazionale sono 16mila i detenuti oltre la capienza, mentre ammontano a oltre 17 mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria, la quale subisce carichi di lavoro insostenibili e viene sottoposta a turnazioni massacranti con la compressione dei più elementari diritti, anche di rango costituzionale, nella sostanziale indifferenza delle istituzioni.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni hanno il dovere di fermare la carneficina in atto, così come hanno l’obbligo di legge, politico e morale di garantire condizioni di lavoro accettabili e dignitose alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, che sono ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale. Servono interventi immediati per deflazionare compiutamente il sovraffollamento detentivo, rafforzare gli organici degli agenti, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme strutturali. Il sistema penitenziario è al collasso, la regione Puglia la piu penalizzata per sovraffollamento e carenza organici, in particolare la struttura Dauna".