Oggi, 55 anni fa, la strage di Piazza Fontana e l'inizio degli anni di piombo

La paura, i morti, gli altri attentati: tutto doveva portare al cuore dello Stato, minandone le basi

oggi 55 anni fa la strage di piazza fontana e l inizio degli anni di piombo

Dopo oltre 40 anni di processo c'è un'unica certezza storica: fu un attentato della destra che voleva prendere il controllo del Paese

12 dicembre 1969. Ore 16 e 37. Una bomba esplode all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano. Una deflagrazione devastante che lascia dietro di sé 17 vittime e 88 feriti. Così ha inizio la strategia della tensione, un periodo oscuro nella storia della nostra Repubblica.

Nella stessa giornata, altre bombe vengono ritrovate a Milano, in piazza della Scala, e a Roma, dove attentati colpiscono la Banca Nazionale del Lavoro e altre aree centrali. La paura si diffonde. Un attacco coordinato, un atto di guerra contro lo Stato.

La matrice? La pista iniziale punta agli anarchici. In pochi giorni, vengono arrestati Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli. Il secondo, fermato per interrogatori, morirà in circostanze mai chiarite cadendo dal quarto piano della Questura di Milano. Il suo “volo” diventa un mistero irrisolto, alimentando tensioni e sospetti.

Ma è solo l’inizio. Gli anni di piombo scorreranno con un rosso indelebile. In seguito, le indagini virano sulla pista neofascista. Franco Freda, Giovanni Ventura e altri membri del gruppo Ordine Nuovo emergono come possibili responsabili. Decenni di processi, testimonianze e depistaggi condurranno a una verità storica, ma non giudiziaria: la strage di piazza Fontana è attribuita alla cellula neofascista. Nessuna condanna, però, per gli esecutori.

«Io so» scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1974, denunciando i nomi e le trame dietro le stragi. Ma le sue parole restano un grido nel vuoto. La strategia della tensione mirava a destabilizzare per controllare, trasformando l’Italia in un campo di battaglia ideologico.

Oggi, a 55 anni di distanza, Milano ricorda le vittime con una cerimonia solenne. Alle 16:37, il corteo si ferma in piazza Fontana per deporre una corona di fiori. Un gesto semplice, ma carico di significato: non dimenticare. Mai.

Piazza Fontana non è solo un luogo. È il simbolo di una ferita che ancora oggi brucia. Una ferita nella memoria collettiva, un monito perché tragedie simili non accadano mai più.