Il tribunale del Riesame di Genova ha deciso di mantenere agli arresti domiciliari il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, ritenendo che potrebbe ripetere i reati per i quali è accusato. I giudici hanno respinto le accuse di violazione dei principi costituzionali.
La decisione del tribunale del Riesame di Genova era attesa per questa mattina e avrebbe determinato il futuro giudiziario di Giovanni Toti. Tuttavia, il presidente della Regione Liguria rimane agli arresti domiciliari nella sua casa di Ameglia (La Spezia).
Nelle motivazioni, i giudici del tribunale del Riesame hanno definito "irrilevante" il lungo interrogatorio a cui Toti è stato sottoposto dopo essere stato messo agli arresti domiciliari dalla procura di Genova. Sulle accuse, i giudici sostengono che le ipotesi di corruzione sono "sostenute da gravi indizi che Toti non ha contestato" e rappresentano un grave danno per il buon funzionamento dell'azione amministrativa, il rispetto della volontà popolare e i diritti dei terzi.
Questa considerazione si riferisce al parere dell'avvocato di Toti, Stefano Savi, redatto dal presidente emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese, che aveva invitato i giudici a bilanciare le esigenze cautelari con quella di non intralciare l’amministrazione della Regione Liguria, mantenendo il governatore ai domiciliari. I giudici hanno inoltre dichiarato che Toti potrebbe continuare a reiterare i reati di cui è accusato, "poiché ha dimostrato di non aver compreso appieno la natura delle accuse", nonostante durante l’interrogatorio abbia cercato di apparire trasparente e collaborativo.
Tra le possibili decisioni, il governatore poteva assistere all'annullamento della misura cautelare o vedere accolta una delle proposte del suo avvocato Savi, come l'obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova. Tuttavia, i giudici hanno respinto l'istanza, mantenendo la situazione attuale e aprendo la strada a un possibile ricorso di Toti alla Corte di Cassazione.
Il presidente della Regione Liguria è ancora sotto indagine per possibili nuove accuse relative ai contratti con Primocanale ed Esselunga e ha trascorso gli ultimi due mesi agli arresti domiciliari. Accusato di corruzione, voto di scambio e finanziamento illecito, Toti è agli arresti domiciliari dal 7 maggio nella sua abitazione di Ameglia. In questa situazione, ha rinunciato alla candidatura per il terzo mandato in vista delle elezioni regionali previste per l'autunno 2025. La guida della Giunta ligure è attualmente nelle mani del presidente ad interim Alessandro Piana.
Solo pochi giorni fa, la procura di Genova aveva respinto la richiesta di una misura meno restrittiva. Il 14 giugno, il gip Paola Faggioni aveva rigettato la richiesta dell’avvocato di Toti per la revoca degli arresti domiciliari, citando il pericolo di fuga e il possibile inquinamento delle prove come motivi per mantenere la custodia cautelare.