Femminicidi, scia di sangue senza fine: uccisa una donna ogni tre giorni

Inseguite, tormentate e poi assassinate quando hanno scelto di essere libere

femminicidi scia di sangue senza fine uccisa una donna ogni tre giorni

Un grido di dolore testimonianto dalle 21.132 chiamate al 1522, il numero per le emergenze

Ventidue donne uccise in Italia dall'inizio del 2024, una ogni tre giorni, una ogni 72 ore. Un bollettino di guerra che terrorizza e indigna. Diciotto di queste donne sono state uccise in ambito familiare o affettivo, dieci di loro per mano del partner o ex partner.

Le ultime due vittime

Aneta Danelczyk, 50 anni, originaria della Polonia, uccisa a Taurisano (Lecce) a coltellate dal marito.
Li Xuemei, 37 anni, uccisa a Roma dal marito con una coltellata, mentre in casa era presente anche la loro figlia di 5 anni.

Un tragico elenco che si allunga, con nomi e storie che si susseguono in una macabra conta:

Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023 dal suo ex Filippo Turetta.
Sara Burattin, 41 anni, uccisa il 27 febbraio dal compagno con 50 coltellate.
Anna Maria Ferreira, 52 anni, accoltellata il 26 febbraio in strada a Lucca dal marito dal quale stava divorziando.
Eva Kaminsha, 45 anni, uccisa a coltellate l'8 febbraio a Napoli dal marito.
Annalisa Rizzo, 42 anni, uccisa il 22 gennaio ad Agropoli (Salerno) con dieci coltellate dall'ex marito.
Ester Palmieri, 38 anni, uccisa a Valfiorana (Trento) l'11 gennaio con coltellate dall'ex marito.

Un grido di dolore che sale dal Paese, amplificato dalle 21.132 chiamate al 1522 - il numero antiviolenza e stalking - registrate nel quarto trimestre del 2023, con un picco mai visto in passato. Un aumento del 88,9% rispetto al trimestre precedente e del 113,9% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Serve un cambio di passo, una risposta forte e decisa da parte di tutte le istituzioni e della società per contrastare questa cultura di morte che spezza le vite di donne e famiglie. Non possiamo più voltarci dall'altra parte. È necessario un impegno comune per fermare questa scia di sangue e costruire una società più giusta e rispettosa della vita.

Perché ogni donna ha il diritto di vivere una vita libera e senza paura.