"A Marzabotto e nei territori che cingono Monte Sole, 79 anni or sono, si toccò l'abisso della barbarie e della disumanità. Centinaia e centinaia di persone inermi furono braccate per giorni e uccise dalle truppe naziste, con la complicità di fascisti locali. Non ci fu alcuna pietà per bambini, donne, anziani, disabili, religiosi. Le vicende della Guerra stavano costringendo gli occupanti ad arretrare e fu allora, in quei terribili mesi, che la vile ideologia dell'annientamento dispiegò tutti i suoi orrori". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'anniversario della strage di Marzabotto. "La memoria di questo eccidio, tra i più sanguinosi del Secondo Conflitto mondiale, costituisce una delle pietre angolari della nostra Costituzione e dell'anima dell'Europa, basata sulla promessa di pace che i popoli e gli Stati del Continente si sono scambiati dopo aver riconquistato la libertà - aggiunge il Capo dello Stato -. Libertà e democrazia hanno ricevuto forza qui, da così tanto dolore, e trovano alimento soltanto in una civiltà che sappia rispettare la vita, la persona, il diritto, capace di promuovere uguaglianza e giustizia". "Su questo tessuto sono state edificate nuove Istituzioni e si è avviato il processo di integrazione europea: un patrimonio comune da preservare, potenziare e perpetuare, con tanta più determinazione, proprio adesso che la guerra è tornata drammaticamente a insanguinare il Continente".
La Strage di Marzabotto è uno degli eventi più tragici della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Si è verificata tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, durante la fase finale del conflitto, quando le forze alleate stavano avanzando verso il nord dell'Italia, e le forze naziste si ritiravano.
Marzabotto è un piccolo comune situato nella regione dell'Emilia-Romagna. Durante questo periodo, era occupato dai nazisti e dalle loro truppe fasciste italiane. Il 29 settembre, in risposta a un attacco partigiano, le forze naziste scatenarono una brutale rappresaglia contro la popolazione civile, compresi uomini, donne e bambini.
Le truppe naziste, supportate da elementi fascisti, circondarono il villaggio e iniziarono a compiere atrocità impensabili. Case vennero incendiate, civili disarmati vennero fucilati, donne subirono violenze sessuali e un numero sconosciuto di persone venne ucciso. Le stime variano, ma si crede che almeno 770 civili persero la vita durante la strage di Marzabotto.
Questa terribile tragedia suscitò un'ondata di orrore e indignazione in Italia e nel mondo. È rimasta una ferita profonda nella memoria collettiva italiana, simbolo dell'orrore della guerra e dell'importanza di preservare la pace e la democrazia. Dopo la guerra, furono condotti processi per i responsabili delle atrocità, ma molti di essi sfuggirono alla giustizia.
La Strage di Marzabotto rimane un triste ricordo della brutalità della guerra e della necessità di impegnarsi per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.