Il senatore leghista accusato di un agguato a un giornalista

Alberto Filippi presunto mandante di cinque colpi di pistola sparati contro Gervasutti

il senatore leghista accusato di un agguato a un giornalista

L'ex direttore del Giornale di Vicenza e attualmente capo redattore de Il Gazzettino, preso di mira perché "nemico del parlamentare salviniano

Un ex senatore della Lega proveniente da Vicenza, Alberto Filippi, è stato accusato di essere il presunto mandante di cinque colpi di pistola sparati contro la casa del giornalista Ario Gervasutti nell'estate del 2018. Gervasutti, ex direttore del Giornale di Vicenza e attualmente capo redattore de Il Gazzettino, è stato preso di mira in questo attacco. Questi sviluppi emergono dalla conclusione di una parte dell'inchiesta condotta dalla Procura antimafia di Venezia, focalizzata sulle attività infiltranti della 'ndrangheta calabrese tra Vicenza e Verona. L'indagine ha scoperto un'ampia gamma di crimini, tra cui estorsioni, rapine, sequestri di persona, emissione di fatture false, minacce, violenze private e truffa.

Tra le 43 persone coinvolte nell'inchiesta antimafia, vi è anche Alberto Filippi, un imprenditore 57enne originario di Vicenza, a capo di un'azienda nel settore chimico di base. Filippi è stato un senatore della Lega fino al 2013, ma è stato espulso dal partito nel 2011. I procuratori Lucia D'Alessandro e Stefano Buccini hanno mosso tre capi d'imputazione nei confronti di Filippi, riguardanti due diverse situazioni. La prima è relativa al 16 luglio 2018, quando la casa di Gervasutti è stata presa di mira da cinque colpi di arma da fuoco, fortunatamente senza conseguenze gravi. Un indagato, Santino Mercurio, 65 anni, di Capo Rizzuto, avrebbe confessato di aver eseguito l'atto intimidatorio, indicando Filippi come il presunto mandante. Secondo gli investigatori, l'attacco avrebbe avuto lo scopo di "punire" Gervasutti per gli articoli critici che aveva scritto riguardo all'azienda di Filippi, la Unichimica. Gervasutti aveva sollevato polemiche riguardo a un cambio di destinazione d'uso di un'area di proprietà di Filippi. La presunta partecipazione di Filippi come mandante dell'attacco è stata rafforzata da alcune intercettazioni telefoniche.

La Procura antimafia di Venezia si sta preparando a concludere l'inchiesta e a presentare eventuali richieste di rinvio a giudizio alla fine dell'estate.