"Il Vangelo della liturgia odierna narra che gli apostoli, ritornati dalla missione, si radunano intorno a Gesù e gli raccontano quello che hanno fatto; allora Lui dice loro: 'Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po''. La gente però capisce i loro movimenti e, quando scendono dalla barca, Gesù trova la folla che lo aspetta, ne sente compassione e si mette a insegnare Dunque, da una parte l'invito a riposare e, dall'altra, la compassione per la folla E' molto bello fermarsi a riflettere sulla compassione di Gesù Sembrano due cose inconciliabili, ma invece vanno insieme: riposo e compassione". Sono le parole di PAPA Francesco, affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ei pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. "Soffermiamoci un momento su questo binomio. Gesù si preoccupa della stanchezza dei discepoli. Forse sta cogliendo un pericolo che può riguardare anche la nostra vita e il nostro apostolato, quando ad esempio l'entusiasmo nel portare avanti la missione o il lavoro, così come il ruolo ei compiti che ci sono affidati ci rendono vittime dell'attivismo - continua - e questa è una cosa brutta, troppo preoccupati delle cose da fare e dei risultati. E allora succede che ci agitiamo e perdiamo di vista l'essenziale, rischiando di esaurire le nostre energie e di cadere nella stanchezza del corpo e dello spirito. È un monito importante per la nostra vita, per la nostra vita, per la nostra società spesso prigioniera della fretta, ma anche per la Chiesa e per il servizio pastorale , sorelle, stiamo attenti alla dittatura del fare".
"Questo può succedere per necessità, anche nelle famiglie, quando ad esempio il papà per guadagnare il pane è costretto ad assentarsi per lavoro, dovendo così sacrificare il tempo da dedicare alla famiglia . Spesso escono al mattino presto, quando i bambini stanno ancora dormendo e tornano tardi la sera, quando sono già a letto E questa è una ingiustizia sociale - dice - Nelle famiglie papà e mamma dovrebbero avere il tempo per condividere con i figli, per far crescere questo amore familiare e non cadere nella dittatura del fare. Pensiamo cosa possiamo fare per aiutare le persone che sono costrette a vivere così", ha ricordato. "Nello stesso tempo, il riposo proposto da Gesù non è una fuga dal mondo, un ritirarsi nel benessere personale; al contrario, di fronte alla gente smarrita Egli prova compassione. E allora dal Vangelo impariamo che queste due realtà, riposo e compassione - prosegue il Pontefice - sono legato: solo se impariamo a riposare possiamo avere compassione Infatti, è possibile avere uno sguardo compassionevole, che sa cogliere i bisogni dell'altro, soltanto se il nostro cuore non è consumato dall'ansia del fare, se sappiamo fermarci. e, nel silenzio dell'adorazione, ricevere la Grazia di Dio. Perciò, cari fratelli e sorelle, possiamo chiederci: io mi so fermare durante le mie giornate? So prendermi un momento per stare con me stesso, con il Signore, oppure sono sempre preso dalla fretta per le cose da fare? Sappiamo trovare un po' di deserto' interiore in mezzo ai rumori e alle attività di ogni giorno? La Vergine Santa ci aiuta a 'riposare nello Spirito' anche in mezzo a tutte le attività quotidiane, e ad essere disponibili e compassionevoli verso gli altri".