"Un vero amico non ti abbandona, nemmeno quando sbagli: ti corregge, magari ti rimprovera, ma ti perdona e non ti abbandona. E oggi Gesù, nel Vangelo, ci dice che noi per Lui siamo proprio questo, amici: persone care al di là di ogni merito e di ogni attesa, alle quali tende la mano e offre il suo amore". Lo ha detto Papa Francesco al Regina Caeli, commentando le letture del giorno.
Parlando dell'amicizia, il Pontefice ha sottolineato che "fin da bambini impariamo quanto è bella questa esperienza: agli amici offriamo i nostri giocattoli e i doni più belli; poi crescendo, da adolescenti, confidiamo loro i primi segreti; da giovani offriamo lealtà; da adulti condividiamo soddisfazioni e preoccupazioni; da vecchi i ricordi, le considerazioni e i silenzi di lunghe giornate". "Pensiamo un momento ai nostri amici e amiche, e ringraziamone il Signore! - ha quindi sollecitato, facendo una breve pausa - L'amicizia non è frutto di calcolo, e neanche di costrizione: nasce spontaneamente quando riconosciamo nell'altro qualcosa di noi. E, se è vera, è tanto forte che non viene meno neanche di fronte al tradimento". "E allora chiediamoci - ha concluso Francesco -: che volto ha per me il Signore? Il volto di un amico o di un estraneo? Mi sento amato da Lui come una persona cara? E qual è il volto di Gesù che testimonio agli altri, specialmente a quelli che sbagliano e hanno bisogno di perdono?".