Scandalo coop: arrestate moglie e suocera del deputato Soumahoro

Il provvedimento, che prevede i domiciliari, segue una tempistica molto particolare

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I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un provvedimento di arresti domiciliari disposto dal Gip del tribunale di Latina nei confronti di Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete, suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro e membri del Cda della cooperativa sociale integrata "Karibu", nell'ambito dell'attività delle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati nella provincia Pontina. Insieme agli arresti domiciliari per le due, è stato disposto l'obbligo di dimora per un altro figlio della suocera del deputato Soumahoro. I finanzieri hanno eseguito anche un sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato nei confronti dei membri del Cda della cooperativa e di un altro soggetto legato a loro da vincoli di parentela, che attualmente si trova all'estero. Le indagini condotte dalla procura di Latina e dalla Finanza hanno consentito di accertare condotte, contestate a vario titolo e a seconda delle posizioni, di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione) e autoriciclaggio.

Le reazioni non si sono fatte attendere:

"Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane. Null'altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia. Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio".
o ha dichiarato il deputato del gruppo misto Aboubakar Soumahoro, dopo che la Procura di Latina ha disposto arresti domiciliari e obbligo di dimora per i membri del Consiglio di Amministrazione della cooperativa sociale integrata "Karibu", tra cui Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, rispettivamente moglie e suocera del deputato.

Posizione di alcuni esponenti politici

"Ovviamente garantisti per tutti sempre, attendiamo gli sviluppi della vicenda Soumahoro e dintorni. Ci meraviglia la tempistica di questi arresti di moglie e suocera del deputato fortemente voluto alla Camera dalla sinistra di Bonelli e Fratoianni. Gli arresti si dispongono per ragioni specifiche, come ad esempio il rischio di occultamento o inquinamento di prove o il rischio di reiterazione del reato. In tutti questi mesi gli indagati hanno avuto probabilmente mano libera e non comprendiamo un intervento ritardato. Che o non era necessario, o, diversamente, doveva avere altri tempi. Misteri della giustizia italiana".
Così in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
"Vedremo gli sviluppi. Quel che possiamo dire è che tutta questa vicenda ruota attorno al non indagato Aboubakar Soumahoro, il cui operato è da tempo al centro di sorprendenti inchieste giornalistiche. Anche queste tutte da verificare. Certo è che alcuni hanno fatto prima a fare carriera politica grazie alla sinistra indossando gli stivali altrui, che a risolvere le sofferenze umane di cui parlavano, non si sa se per risolverle o se per avere una ribalta foriera di improvvisate e immeritate carriere. La vicenda comunque ha già suscitato forti dubbi e consiglia maggiore cautela quando i futuri Soumahoro busseranno alla porta della sinistra cercando seggi in Parlamento. Per il resto auguriamo assoluzioni per tutti, ma anche fine della retorica che accompagna le scalate di personaggi che sembrano usciti dal film 'Il moralista' del mitico Alberto Sordi" ha aggiunto.

 ''L'onorevole Soumahoro declina ogni responsabilità e coinvolgimento rispetto alle vicende gravissime che stanno interessando la sua stretta cerchia di familiari e lo fa semplicemente scrollandosi il problema di dosso. È inaccettabile che seguiti ad affermare che non abbia nulla da dire. L'arresto della moglie e della suocera, oltre che la confisca dei beni, disposte dal tribunale di Latina, aprono uno spaccato inquietante rispetto alla gestione delle cooperative di accoglienza".
Lo dichiara in una nota Sara Kelany, deputato e responsabile di Fratelli d'Italia del dipartimento Immigrazione.
"Per quanto il garantismo imponga di attendere gli esiti del giudizio, il senso di responsabilità imporrebbe una forte presa di posizione politica sul caso, che l'on Soumahoro non prende e non può prendere. Rammento che all'inizio della legislatura, quando i contorni della vicenda non erano ancora così gravi, l'onorevole Soumahoro è stato sospeso dal gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, ebbene oggi non ci si può limitare a tacere'', conclude.