Grazie alle sue caratteristiche morfologiche e alla conformazione dei fondali marini, l'Italia possiede un notevole potenziale per l'installazione di impianti di energia eolica offshore galleggiante, e non dovrebbe lasciarsi sfuggire questa opportunità. L'attivazione della produzione di energia eolica offshore galleggiante avrebbe un impatto positivo su diversi settori chiave del nostro Paese, tra cui la produzione di prodotti metallici, materiali da costruzione, meccanica avanzata, naval-meccanica e attrezzature elettriche, generando un valore totale di 255,6 miliardi di euro (secondo solo alla Germania in Europa) e offrendo lavoro a 1,3 milioni di persone.
Questi dati sono emersi durante la presentazione della "Floating Offshore Wind Community," un progetto sviluppato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Renantis, BlueFloat Energy, Fincantieri e Acciaierie d'Italia, nell'ambito del Forum Ambrosetti tenutosi a Cernobbio. Durante l'evento, si è sottolineato il ruolo cruciale dell'energia eolica offshore galleggiante nel processo di decarbonizzazione del Paese e l'importanza di questa tecnologia per l'economia italiana e le industrie locali.
Tra le regioni italiane con il maggiore potenziale per lo sviluppo dell'energia eolica offshore galleggiante si includono la Sardegna, la Sicilia e la Puglia, le quali attualmente presentano una carenza di energie rinnovabili rispettivamente del 128%, del 115% e del 50% rispetto agli obiettivi energetici previsti per il 2030, secondo il progetto di Decreto Aree Idonee. Questa situazione sottolinea l'importanza di investire nell'energia eolica offshore galleggiante, un obiettivo che ha coinvolto rappresentanti delle regioni interessate.
Il CEO di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha dichiarato: "Siamo di fronte a un macro trend che durerà per i prossimi 20 anni. Dobbiamo pianificare l'intera filiera e, per una volta nella vita, essere pronti a cavalcare quest'onda come manager, legislatori e imprenditori. Il nostro ruolo è enfatizzare la necessità di un'accelerazione industriale, ma per essere pronti, dobbiamo cominciare fin da ora, e siamo pronti a investire e co-investire". Folgiero ha anche sottolineato come tali investimenti siano fondamentali per la creazione di posti di lavoro e la crescita economica nel Sud Italia, definendoli "un evento raro, come la cometa di Halley che appare solo una volta ogni cento anni".
Alessandro Concialini, vice presidente senior di Floating Offshore Wind, ha invitato a guardare all'andamento degli investimenti nel resto del mondo, sottolineando che altri Paesi stanno agendo con maggiore rapidità rispetto all'Italia. Per raggiungere l'obiettivo di 2 GW entro il 2030, sarebbe necessario utilizzare altre 150.000 tonnellate di acciaio, il che equivale a duplicare la produzione di Fincantieri. Concialini ha avvertito che se non agiamo rapidamente, altri Paesi prenderanno il nostro posto.
Toni Volpe, CEO di Renantis, ha evidenziato che l'energia eolica marina galleggiante rappresenta un'opportunità straordinaria per potenziare le infrastrutture del nostro Paese e stimolare la crescita economica attraverso investimenti nelle diverse industrie. Tuttavia, ha sottolineato che ci sono ancora numerosi ostacoli in Italia, come la necessità di definire chiaramente le aree adatte nel mar Mediterraneo, in particolare in Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia.
Gli operatori che hanno già iniziato ad investire in queste regioni necessitano di regole più chiare per lo sviluppo della tecnologia. Volpe ha anche evidenziato la necessità di aggiornare il decreto legislativo 387 del 2003 e di adottare linee guida definitive. Ha concluso che se vogliamo accelerare lo sviluppo delle infrastrutture energetiche, non possiamo più aspettare.