I giovani danno lo sprint alla campagna vaccinale, ma gli esperti frenano sugli Open Day, in particolare quelli con le inoculazioni di Astrazeneca, che porterebbero ad un rischio di trombosi più alto del Covid-19.
Al momento proseguono in massa le prenotazioni dei ragazzi, che puntano al green pass. E' proprio con il certificato vaccinale che potrebbero tornare in pista, in attesa dell'apertura delle discoteche: dopo un primo incontro al ministero della Salute tra il sottosegretario Andrea Costa e i gestori delle sale da ballo, emerge una convergenza sulla ripartenza a luglio e l'utilizzo del green pass.
Resta ancora da stabilire se resterà obbligatoria la mascherina una volta entrati. Su questi provvedimenti il centrodestra è compatto e sale il pressing sul ministro della Salute, Roberto Speranza, che al momento resta cauto.
Anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha incontrato il sindacato dei gestori dei locali: "la Conferenza delle Regioni aveva già ipotizzato di togliere i divieti nelle zone bianche grazie al green pass, personalmente affrontato l'argomento con il Presidente del Consiglio e in queste ore al lavoro in stretta collaborazione con il ministro Giancarlo Giorgetti. Vogliamo garantire il divertimento controllato, sicuro e ragionevole". Anche in virtù dei nuovi allentamenti in zona bianca, presto estesa a tutto il Paese e le Regioni continuano ad immunizzare i più giovani con qualsiasi tipo di siero: negli eventi vaccinali appositamente dedicati non si utilizzano soltanto Pfizer e Moderna, ma soprattutto quelli a vettore virale Astrazeneca e Johnson & Johnson, raccomandati però dall'Aifa per gli over 60. La Campania, il Friuli Venezia Giulia e l'Umbria sono le regioni che hanno somministrato il maggior numero di dosi di vaccino in Italia ai giovani in quella fascia d'età.