L’Italia gialla procede a passi rapidi verso la zona bianca. Le prime a passare nella fascia con minori restrizioni sono state Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, lo scorso 31 maggio. Lunedì 7 giugno toccherà ad altre quattro regioni: Liguria, Veneto Umbria e Abruzzo. Servono tre monitoraggi consecutivi con meno di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti per il passaggio in zona bianca. E il monitoraggio di venerdì 4 giugno certificherà questo requisito. Sono altre sei le regioni che saranno promosse in fascia bianca il 14 giugno: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Puglia e provincia autonomia di Trento.
Il monitoraggio del 4 giugno dovrebbe appurare anche la prima settimana di incidenza dei contagi sotto i 50 positivi ogni 100mila abitanti di ulteriori 7 regioni (Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Alto Adige) che potrebbero raggiungere quindi la zona bianca il 21 giugno. Solo la Valle d’Aosta è ancora sopra la soglia critica.
In zona bianca non vige il coprifuoco (la cui abolizione è prevista comunque anche in zona gialla dal 21 giugno). E si applicano solo le misure anti contagio (distanziamento, igiene e mascherine). Sono state anticipate le riaperture delle attività economiche e sociali previste per la zona gialla. Sono ripartite fiere, congressi, parchi a tema. Ma anche feste di nozze (con green pass per gli invitati) piscine al chiuso, sale giochi, stabilimenti termali e palazzetti dello sport al chiuso. Le discoteche sono aperte ma solo per il servizio bar e ristorante, perché ancora è vietato ballare. Allo studio l’ipotesi di consentire il ritorno in pista muniti di green pass.