"Il bullismo inizia gia' ai primi anni delle elementari e quello femminile sta prendendo il sopravvento: ragazzine invidiose che magari hanno situazioni disagiate a casa, se la prendono con chi ritengono piu' debole o piu' fortunato di loro. Cosi' tormentano una compagna, la attaccano verbalmente e fisicamente e soprattutto cercano di isolarla, dicendo alle altre amiche di non giocare con lei". Cosi' Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalistadella Societa' psicoanalitica italiana (Spi) e della International psychoanalytical association (Ipa) ha commentato l'omicidio/suicidio di Messina. "Se l'ipotesi del bullismo fosse confermata - ha aggiunto - questa vicenda sarebbe terribile. Non sottovalutate i gesti cattivi dei compagni, perche' la cosa che oggi secondo me e' piu' aberrante e' che la vittima di bullismo e la sua famiglia vengano lasciate sole: la scuola, gli altri genitori, tendono a minimizzare, pensando che siano scaramucce fra bambini, sottovalutando il disagio e il malessere di questi ragazzi oppure, cosa piu' grave, cercando di insabbiare gli episodi per evitare scandali o semplicemente non avere problemi. Addirittura spesso non si viene creduti dagli stessi familiari, si viene considerati dei matti, come forse e' accaduto anche a Messina. Il fatto poi che le famiglie oggigiorno tendano sempre piu' a prendere le difese del proprio figlio bullo, senza neanche porsi un interrogativo almeno sulla possibilita' che ci sia qualcosa di vero, e' assolutamente inaccettabile".
"Ascoltate i vostri bambini e ragazzi, chiedete loro come va a scuola anche con i compagni, cercate di sapere chi sono i loro amici e chi lo sono meno, cosi' magari vi racconteranno se c'e' qualcuno che da' loro fastidio. Viceversa, se accusano vostro figlio di essere un bullo, cercate di capire come sono andati i fatti e domandatevi perche' faccia cose cosi' gravi. Chiedetegli che cosa prova per quel compagno, provate a fargli dire le motivazioni per cui gli sta antipatico e poi curatene le cause, magari con un esperto, uno psicoanalista o recandovi nei centri di ascolto che sono gratuiti". Soprattutto i bambini spesso non realizzano il perche' di certi comportamenti, li attuano o li subiscono ma hanno troppa poca esperienza della vita per sapere di che cosa si tratta, sottolinea Lucattini che fa un appello alle scuole: "Andrebbero organizzate serie campagne di sensibilizzazione sin dalla primaria, per far capire ai ragazzi l'orrore e i danni di questo fenomeno e spingerli ad aiutarsi fra loro in questi casi, a denunciare agli insegnanti e a stare dalla parte delle vittime, invece di fare da aiutanti agli artefici dei brutti gesti e delle cattiverie perpetrati contro il malcapitato.
Inoltre, gli episodi piu' gravi vanno denunciati alla polizia che ha un settore apposito, perche' il bullismo e' un reato penale perseguibile anche d'ufficio. Si tratta di un fenomeno molto grave, una triste piaga della societa' aiutate i vostri figli a crescere in modo sano, perche' il mondo puo' diventare migliore a partire dai piu' piccoli". (ITALPRESS).