3,5 milioni di vaccinati con due dosi e quasi 8 milioni quelli che hanno ricevuto almeno una dose: questi sono i numeri della campagna che sta andando avanti in Italia. Pesa l'incertezza su AstraZeneca che rinvia un'altra consegna e vede nel Paese le disdette degli appuntamenti.
I numeri della pandemia e della campagna vaccinale si uniscono a quelli delle festività di Pasqua con un calo drastico dei casi e dei tamponi processati. Sono circa 216 mila in due giorni e 255 mila somministrazioni tra domenica e lunedì. Alto resta invece il numeri dei decessi: 421 nelle ultime 24 ore, mentre il numero dei positivi è di quasi 8 mila.
La Gran Bretagna ha abbattuto casi e decessi negli ultimi due mesi e ha vaccinato il 47% della popolazione con almeno una dose, ma continua a fare 1,5 milioni di tamponi al giorno, mentre in Italia sono 250 mila. Il caso dell'Ungheria nell'Ue è un monito: ha vaccinato il 34% degli abitanti usando addirittura 8 vaccini, ma il 31 marzo ha avuto 302 morti, il massimo in un giorno da inizio crisi, per aver riaperto tutto senza screening.
In Italia è stato somministrato ad oggi il 54% delle dosi di AstraZeneca (secondo il database del ministero della Salute), mentre per Moderna la percentuale scende al 50% (658.403 su 1.328.200). Pfizer ha invece una percentuale di somministrazione del 96%, (8.375.625 su 8.709.480). In totale in Italia su 14.136.480 dosi dei tre vaccini arrivate ne sono state somministrate 11.252.066, circa l'80%.
Si fa più consistente il sospetto che per AstraZeneca pesi la diffidenza popolare: a Napoli centinaia di persone hanno chiesto direttamente al centro vaccinale di cambiare con Pfizer, ritardando le somministrazioni. Per AstraZeneca c'è stato anche un giallo nel Lazio, che ha contestato di aver ricevuto 98 mila dosi come invece indicato nel contatore nazionale. Il Commissariato all'emergenza, Francesco Figliuolo ha risposto che sono state destinate a forze dell'ordine, forze armate e Protezione civile nel Lazio. Gli 8 milioni di dosi previste in Italia in questo mese non saranno sufficienti a vaccinare 500 mila persone al giorno come previsto nel piano nazionale. Bisognerà puntare sugli over 70, fascia d'età molto trascurata e molto colpita dai decessi (6 milioni aspettano ancora la prima dose, 1,5 milioni la seconda), e tenere la riserva di seconde dosi, la gran parte dei 2,8 milioni.