La curva dei contagi in Italia comincia ad appiattirsi, il numero dei nuovi positivi si stabilizza tendendo verso la decrescita ma purtroppo ricoveri e decessi non sembrano fermarsi. E' questa l'istantanea scattata da Silvio Brusaferro e Gianni Rezza, rispettivamente presidente dell'Istituto superiore di sanita' e direttore della Prevenzione del Ministero della Salute durante la conferenza stampa della cabina di regia sul Covid-19. "In Italia nelle ultime settimane la curva e' cresciuta, adesso pero' c'e' un rallentamento, oggi abbiamo i primi segnali di stabilizzazione. Il dato Rt ci mostra una lieve decrescita a 1,08, questo dato segna un rallentamento dell'Rt che comunque rimane sopra l'1". Ma e' ancora presto per vedere effetti sul sistema sanitario. "Il 39% delle terapie intensive - segnala Brusaferro - sono occupate da pazienti covid, la scorsa settimana il dato era al 36. Mentre e' il 43% delle aree mediche e' occupato da pazienti covid. Nella proiezione a 30 giorni c'e' la probabilita' che si saturano i posti, ed e' per questo che non bisogna allentare le misure di contenimento. Ed anche i decessi crescono".
Ottimista Rezza: "L'effetto della vaccinazione inizia a farsi sentire. C'e' una prima inversione di tendenza e questo e' la conseguenza degli effetti delle misure che sono state prese nelle scorse settimane. Il dato e' positivo se si pensa che stiamo contenendo la variante Uk, con difficolta' ma si contiene".
L'obiettivo e' quella di un'estate serena: "Si spera che con la buona stagione, le misure adottate e la campagna vaccinale si puo' trascorrere l'estate serenamente". Ma Rezza al tempo stesso avverte: "Questo non vuol dire che in estate avremo debellato definitivamente il virus". E per rendere ancora piu' efficace l'arma dei vaccini, e' fondamentale una massiccia adesione della popolazione, a partire dalla categoria dei medici.
"L'operatore sanitario - e' il giudizio del direttore della Prevenzione del ministero della Salute - dovrebbe considerare il vaccino un diritto e un dovere: un diritto perche' riduce il rischio di contagiarsi e un dovere perche' uno degli obiettivi e' quello di rendere covid-free le strutture sanitarie. Non si dovrebbe arrivare all'obbligatorieta', ma se si verificasse una situazione di adesione che non arriva al 100% provvedimenti adeguati potrebbero essere auspicabili". Intanto sui test salivari Brusaferro sottolinea la necessita' di "testarli sul campo, ci sono impegni importanti di alcune regioni, le valutazioni si guarderanno con grande interesse, sulla base di questa evidenza bisogna vedere come applicarli". A fargli eco Rezza: "Avremo piacere di avere dei test salivari perche' sarebbero molto piu' agevoli dei tamponi, soprattutto per bambini, ma vorremmo essere certi della sicurezza di questi test. Esigiamo che le caratteristiche dei test siano buoni".
(ITALPRESS).