"C'e' un pericolo crescente, il pericolo della normalizzazione delle mafie e della corruzione. Chi parla oggi della droga, chi parla di riciclaggio, chi parla di ecomafia.
Sulla droga e' stato steso un ipocrito velo di silenzio. Dobbiamo guardare alla sorgente di queste catastrofi avere il coraggio di ammettere il fallimento. La lotta alle mafie e corruzione non e' una questione da delegare solo agli addetti ai lavori cui va la nostra riconoscenza, forze dell'ordine, magistrati, prefetture .
La repressione deve arrivare alla fine di un percorso. Oggi e' necessario un pensiero nuovo, radicale e rigeneratore nella lotta alle mafie. Ecco se nn rigeneriamo rischiamo di degenerare".
Cosi' Luigi Ciotti nel discorso conclusivo in occasione della XXVI Giornata della Memoria dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie svoltasi presso Auditorium Parco della Musica di Roma dove sono stati lette 1031 nomi delle vittime innocenti delle mafie.
(ITALPRESS).