Scuola, Bianchi: potenziare competenze e diritto allo studio

"Qui passa la capacità di partecipazione alla vita collettiva"

scuola bianchi potenziare competenze e diritto allo studio

L'educazione alla sostenibilita' ambientale e tecnologica e' il perno della svolta importante che l'Europa ha dato alla propria azione e che di fronte alla pandemia ha determinato un cambiamento deciso delle politiche economiche delle Commissione. L'educazione alla sostenibilita' e' lo strumento per rendere credibile la trasformazione che abbiamo in corso". Cosi' il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi nel corso dell'audizione alle Commissioni riunite Istruzione e Cultura di Senato e Camera sui contenuti della Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. "La sostenibilita' diventa credibile solo con una decisa azione educativa che coinvolga i giovani ma anche tutti noi, a cominciare da quelli che sono piu' in difficolta', per questo bisogna partire da disabilita' e inclusione. Due gli elementi fondanti: la scuola come perno fondante della crescita e il tema dell' uguaglianza. Da troppo tempo l'economia europea e' anemica, l'economia italiana non cresce, e' al di sotto dei livelli europei, cosi' non si genera occupazione e aumentano i divari territoriali", aggiunge. La scuola - continua il ministro Bianchi - sedimenta le differenze o istituisce le uguaglianze, dalla scuola passa la capacita' di partecipazione alla vita collettiva, per questo e' fondamentale innovare non solo le modalita' di accesso ma anche l'organizzazione complessiva dei sistemi educativi. Bisogna ragionare su tutta la filiera tecnico professionale. La formazione professionale e' molto diseguale nel nostro paese, cosi' come l'accessibilita' allo studio. Il tema dell'educazione e' una grande questione nazionale che non puo' prescindere dalla questione meridionale". Bianchi pone poi l'attenzione sulla necessita' di investire sulle persone: "Abbiamo grandi problemi di formazione del personale che non riguardano solo il mondo della scuola, siamo difronte a un cambiamento tecnologico digitale che coinvolge tutti e se non si procede con una formazione continua le differenze saranno sempre piu' profonde. Non so se come Paese siamo pronti per il salto 4.0, senza il quale non possiamo essere al passo con le altre nazioni.
Siamo l'ultimo paese in Europa per quanto riguarda l'aggiornamento digitale".
(ITALPRESS) -