Trading online: occhi puntati su euro dollaro

Petrolio, EUR/USD e Bitcoin: cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

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Con il supporto delle politiche monetarie espansive delle banche centrali il settore finanziario prosegue il suo trend positivo, con i mercati che continuano a salire nonostante la crisi pandemica. L’indicatore principale rimane il cambio euro dollaro, il grande osservato speciale per analizzare la situazione in Europa e negli Stati Uniti, con gli analisti che prevedono un possibile indebolimento del biglietto verde nel corso del 2021, soprattutto considerando la strategia della FED e la congiuntura globale attuale.

Dalla quotazione del cambio euro dollaro su meteofinanza.com, piattaforma di riferimento per il Forex e il trading finanziario, si nota subito l’aumento della volatilità sul cross valutario. I movimenti sono dovuti anche alle azioni intraprese nelle ultime settimane dalla Bce, con la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde alle prese con il tentativo di evitare una moneta unica troppo forte, per non danneggiare l’export della Germania e garantire una ripresa dell’economia dell’Eurozona nel 2021.

Nel settore delle materie prime, intanto, il ritorno del petrolio su livelli pre-covid fa ben sperare per l’avvicinarsi della ripresa economica, una tendenza che nel breve e medio termine potrebbe favorire i settori tradizionali, in attesa dell’accelerazione nella transizione energetica e dello sviluppo della green economy. Allo stesso tempo rimangono gli occhi puntati sulle criptovalute, con Bitcoin che continua a condurre la rivoluzione cripto e destare grande interesse tra gli investitori.

Bitcoin è davvero in grado di sostituire l’oro come bene rifugio?

L’andamento record delle criptovalute nel 2020, e in questi primi mesi dell’anno, sta conquistando l’attenzione degli analisti finanziari, degli hedge fund e degli investitori retail. Non manca chi già indichi Bitcoin come il nuovo bene rifugio, pronto a spodestare un ruolo da sempre svolto dall’oro, tuttavia il fenomeno è più complesso e merita sicuramente un approfondimento.

Utilizzando i dati sulle quotazioni dell’oro in tempo reale proposte dal portale Borsainside.com, si vede come nel 2020 il prezzo del metallo prezioso sia salito di oltre il 22%, passando da 1.552 dollari del primo gennaio 2019 fino a 1897 dollari del 30 dicembre 2020. Nello stesso periodo, il valore di mercato di Bitcoin è aumentato del 300%, andando da 7.339 dollari a 29.388 dollari, mentre nel 2019 il tasso di crescita della criptovaluta era stato di oltre 4 volte superiore a quello dell’oro.

Analizzando le prestazioni del 2021, Bitcoin è salito di oltre il 63% mentre l’oro è sceso di più del 6%. La situazione sta suscitando opinioni discordanti, tra chi indica come la performance di Bitcoin sia da attribuire appena alla speculazione finanziaria, favorita dalle politiche fiscali delle banche centrali, sebbene ci sia anche chi vede l’asset cripto inventato dal misterioso Satoshi Nakamoto aver ormai preso il posto dell’oro come bene rifugio.

Il problema principale di Bitcoin è la volatilità, infatti trovandosi in un settore non regolamentato è fortemente esposto alla speculazione, senza contare l’influenza degli exchange cinesi che dominano il mercato del mining. Ad ogni modo, la posizione conquistata da questi asset è sotto gli occhi di tutti, tenendo conto anche dell’aumento nell’utilizzo delle tecnologie cripto, non solo per la gestione delle transazioni ma anche per gli smart contract.

Petrolio, EUR/USD e Bitcoin: cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

Il petrolio, il cambio euro dollaro e le criptovalute, in particolare Bitcoin, sono indicatori fondamentali per monitorare i mercati finanziari e capire quali saranno i nuovi scenari in evoluzione. In vista della ripresa dell’economia globale c’è da aspettarsi una crescita del prezzo del petrolio nel 2021, soprattutto se verranno mantenute le stime sulla produzione e non saranno apportate modifiche sensibili rispetto ai programmi attuali.

Per il cambio euro dollaro molti analisti prevedono un ulteriore deprezzamento del biglietto verde nel 2021, un andamento che dovrebbe seguire le azioni della FED e gli effetti del programma di stimoli da 1.900 miliardi voluto dal presidente Biden. Sulle criptovalute è innegabile la nuova visione adottata dagli investitori, sempre più inclini a vedere tanto Bitcoin quanto l’oro come i due beni rifugio più sicuri in questo momento, in grado di offrire maggiori garanzie rispetto al dollaro e allo S&P 500 troppo influenzati dal QE della Federal Reserve.

La Banca centrale degli Stati Uniti rischia di creare una situazione distopica, qualora il quantitative easing diventi strutturale, una strategia che scongiurando lo spettro di possibili recessioni incentiva non solo gli investimenti azionari, ma anche l’assunzione di un rischio più elevato con ricadute imprevedibili sulle aziende quotate. Per il momento nessuno sembra preoccuparsi dell’inflazione, ad accezione della Bundesbank, quindi almeno finché durerà l’emergenza sanitaria è probabile che le criptovalute continueranno a rappresentare un asset strategico da non sottovalutare.