La curva del contagio da Coronavirus sale e il premier Mario Draghi è pronto a rivedere il Dpcm appena entrato in vigore, qualora fosse necessario. Sotto la lente d'ingrandimento la situazione delle terapie intensive e la velocità con cui le nuove varianti si stanno muovendo, provocando un innalzamento di nuovi casi.
Per la giornata di oggi è in programma una riunione straordinaria del premier con i ministri competenti, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, con Agostino Miozzo del Cts e con il commissario per l'emergenza, Giuseppe Figliuolo. Al centro dell'incontro la valutazione dei dati di questi giorni e le eventuali misure che in aggiunta potrebbero portare a una serrata su tutta la penisola.
La scelta del goerno è quella di accogliere il parere del Comitato tecnico scientificio di estendere il parametro di 250 casi su 100 mila abitanti per sette giorni consecutivi per il passaggio diretto in zona rossa. In questo modo sarebbe più semplice e rapido entrare nella modalità della massima restrizione.
L'obiettivo è anche organizzare la più grande campagna di vaccinazione di massa del nostro Paese. Ma nessun lockdown generalizzato, spiegano, "quello di marzo scorso non si ripeterà", assicurano anche perché oggi l'Italia non solo ha a disposizione le misure di sicurezza necessarie, ma ha anche cambiato i suoi comportamenti. Ciò su cui si deve intervenire sono le zone di assembramento ed evitare, soprattutto oggi che si ha la consapevolezza che le varianti circolano tra i giovani, che questi ultimi siano un vettore di contagio. Per questo motivo è tornata sul tavolo del governo non solo l'ipotesi di anticipare il coprifuoco, ma anche la possibilità di "chiudere" i weekend, per evitare anche il classico struscio nelle vie dello shopping. Si sono infatti rafforzati, proprio con l'entrata in vigore del nuovo decreto, i controlli con il Viminale che ha richiesto servizi 'mirati e pianificati'.
Il ministro della Salute, Speranza è tornato ad esprimere la sua preoccupazione: "La seconda ondata non è mai finita, assistiamo a una ripresa molto forte dovuta all'impatto delle varianti, che ci sta portando a misure sempre più restrittive sui territori". La previsione è quella che "altre regioni vadano verso il rosso con ordinanze di natura restrittiva" e anticipa che "le misure dobbiamo adeguarle all'andamento della curva epidemiologica e valuteremo di giorno in giorno l'andamento".