"Stiamo lavorando scrupolosamente. Considerando sempre tutti gli aspetti e senza mai pensare alla scuola come un mondo isolato, ma strettamente connesso con il resto della società. Per questo il nostro Ministero lavora in sinergia con il Dicastero della Salute e quello dei Trasporti". Lo scrive la Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione in una lettera che risponde a quella ricevuta dal Cspi in occasione del termine del mandato quinquennale del Consiglio in cui la Ministra rimarca: "Arretrare sulla scuola, significa rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire. Credo che da questa crisi potremo trarre la spinta per rendere la nostra scuola ancora più forte, consapevole del proprio ruolo, innovativa. Un percorso da fare tutti insieme".
La Ministra ha ripercorso i punti chiave del "lavoro che si sta svolgendo, a livello istituzionale, centrale e locale, nelle singole istituzioni scolastiche, per il rientro in presenza degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per la prosecuzione dell'anno scolastico. Rispondo anche sintetizzando gli obiettivi che ci poniamo, come Ministero, per i prossimi mesi. Come giustamente scrivete - osserva - l'emergenza che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo ha rimesso la scuola al centro dell'attenzione del Paese. Un'attenzione che avrebbe meritato anche prima e che, purtroppo, non c'è sempre stata, soprattutto a livello politico, sia dal punto di vista culturale che dei finanziamenti".
"Questo impegno - aggiunge Azzolina - non si ferma, va avanti, nella consapevolezza che vanno tenuti insieme il diritto fondamentale alla salute e quello all'Istruzione, entrambi strettamente connessi, come sappiamo, con il futuro dei nostri ragazzi e del Paese intero. È a scuola e in nessun altro luogo che si gioca la partita più importante. È fra i banchi che si costruisce, mattone dopo mattone, il futuro di ciascuna e ciascuno, il futuro della Nazione. Per questo sulla scuola non possiamo arrenderci e dobbiamo, ciascuno degli attori coinvolti, operare uniti, ricordandoci sempre del peso specifico che questa Istituzione ha nel percorso di ogni bambina e bambino, delle ragazze e dei ragazzi, nella vita del Paese".
"Arretrare sulla scuola rileva - significa rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire. Per questo non lo faremo. Fin qui, i principi del nostro agire. Che si sostanzia di azioni molto concrete. Non esiste una ricetta perfetta: il virus ci impone continue riflessioni, aggiustamenti. Ma è uno sforzo a cui non possiamo né vogliamo sottrarci. Non lo abbiamo fatto nei mesi scorsi, non lo faremo adesso. Come sapete, lo scorso 23 dicembre sono state siglate, nell'importante e significativa sede della Conferenza Unificata, in cui siedono il Governo, le Regioni e gli Enti locali, le Linee Guida per la ripresa della scuola in presenza nel mese di gennaio e la prosecuzione dell'anno scolastico in corso. Un documento che contiene impegni precisi, per ciascuna delle parti, con riferimento alla questione del potenziamento dei trasporti, alla corsia preferenziale da attivare per i tracciamenti nelle scuole, al maggiore scaglionamento degli ingressi di istituti scolastici, di uffici e attività commerciali". "Un piano - commenta - che si posa anche sull'importante e solido lavoro condotto a livello territoriale, Provincia per Provincia, dai Prefetti, in collaborazione con gli Uffici scolastici territoriali, gli Enti locali, le aziende di trasporto. C'è un grande sforzo in campo, che prevede anche risorse aggiuntive alle scuole per poter pagare il personale Ata, in particolare i collaboratori scolastici, in caso di estensione verso il primo pomeriggio degli orari, per effetto degli scaglionamenti - elenca - Ci sono dei sacrifici da fare, nella scuola come nel resto del Paese, è inevitabile: il vaccino apre una strada di speranza, ma il virus non è ancora sconfitto".
Ma i virologi avvertono: la variante inglese è più contagiosa tra i ragazzi. Mentre noi creiamo nuove armi", "vaccini che funzionano e che vengono approvati", "purtroppo il coronavirus non sta fermo. Abbiamo qualche notizia in più riguardo alla variante inglese e non è buona. Prima di tutto i dati sembrano indicare che questa variante è molto più contagiosa. Quanto è difficile dirlo". "Ma c'è una cosa che mi dà molto, molto, molto fastidio: questa variante più contagiosa pare circolare con particolare intensità nei bambini (0-9 anni) e nei ragazzi (10-19) anni rispetto alle altre fasce d'età. Un elemento che deve portarci a una sorveglianza particolarmente attenta nel capire tempestivamente se questa variante comincerà a circolare nelle scuole che il 7 gennaio riapriranno". Lo afferma il virologo Roberto Burioni, docente all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, su 'MedicalFacts', sito da lui fondato. "Per chiudere - aggiunge Burioni - una buona notizia: dati preliminari indicano che questa variante è neutralizzata dalla risposta immune suscitata dai vaccini contro Covid-19. Un motivo in più per sbrigarsi a vaccinare. Nessun ritardo, nessun ritardo, nessun ritardo", ammonisce.