“Questa inchiesta deve andare avanti, chi ha sbagliato deve pagare. Fosse per me farei rifare tutti i combattimenti, compreso il mio contro Tischenko. Ma visto che non è possibile, dovrebbero almeno ridare indietro le medaglie”. Parole durissime quelle di Clemente Russo sulla vicenda che ha scosso ancora una volta la boxe mondiale.
Ne avevamo parlato qualche mese fa quando lo scandalo dei verdetti manipolati era solo all’inizio. Tra Londra 2012 e Rio 2016 sarebbero ben undici i match sospetti. E tra i pugili favoriti dai giudici corrotti ci sarebbe il russo Tishenko, vittorioso nei quarti di finale in BRasile proprio contro il campione di Marcianise e poi medaglia d’oro dopo un percorso netto.
E’ questo quanto è emerso dall’inchiesta di Richard McLaren, professore di diritto che già aveva indagato sul doping russo e ora ha fatto emergere in maniera chiara quello che già era statao denunciato da diversi pugili nel corso delle Olimpiadi. Clemente Russo ha deciso di togliersi i guantonmi lo scorso mese di luglio dopo la delusione della mancata partecipazione alla quinta Olimpiade.
Per il campione di Marcianise queste medaglie aumentano l’amaro in bocca che aveva già palesato dopo il match di Rio de Janeiro. Questo ulteriore scandalo continua ad allontanare la boxe dalle Olimpiadi, un vero peccato per uno degli sport più nobili e antico dei Giochi.